Cani e gatti non rappresentano un veicolo di trasmissione del virus - Le Cronache
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Cani e gatti non rappresentano un veicolo di trasmissione del virus

Cani e gatti non rappresentano un veicolo di trasmissione del virus

di Antonio Iovino

Quattro casi accertati di animali risultati positivi al Covid-19 a fronte di un milione e duecentottantamila contagi umani: questa è la statistica aggiornata al 5 aprile sulla quale, il presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Salerno, il dottor Orlando Paciello, si basa per spiegare che, ad oggi, gli animali non rappresentano assolutamente un pericolo per l’uomo. Durante queste settimane non sono state poche le persone che hanno cominciato ad avere paura anche del proprio amico a quattro zampe, complici anche alcune notizie circolate in rete. Nonostante ci si trovi ad affrontare un’emergenza in continua evoluzione, per evitare inutili allarmismi e gesti ingiustificabili come l’abbandono, è infatti consigliabile non farsi
prendere dal panico e basarsi su ciò che, almeno ad oggi, la scienza e le statistiche ci mostrano. Proprio in merito ai casi documentati, il presidente Paciello afferma: “Ad essere contagiati sono stati due cani ed un gatto ad Hong Kong, ed un gatto in Belgio. Quest’ultimo ha avuto problemi respiratori e gastroenterici mentre i primi tre non hanno mostrato sintomi. In tutti e quattro i casi, il contagio è avvenuto tramite il contatto con i proprietari ammalati, quindi possiamo dire con certezza che nei rarissimi episodi documentati, il passaggio è avvenuto dagli uomini agli animali”. Paciello, dopo aver sottolineato che ad
esempio, anche nel caso della Sars, non è stata mai confermata scientificamente l’ipotesi secondo la quale gli animali domestici possano infettare le persone, prosegue sciorinando alcune raccomandazioni: “In questo periodo, così come si cerca di adottare delle misure igieniche più rigide con i nostri simili, va fatta la
stessa cosa anche con gli amici a quattro zampe. Ad esempio, quindi, bisogna evitare di condividere il cibo con quest’ultimi (non andava fatto prima, tantomeno adesso) e non ci si deve far leccare”. Il presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Salerno, poi, continua soffermandosi sui benefici che possono scaturire dalla presenza di un animale in casa: “Ci sono molte evidenze scientifiche che dimostrano che un rapporto corretto con un cane o con un gatto, sia molto importante come forma di supporto sociale. Esso, infatti, porta una serie di benefici, sia per la salute psicologica che per quella fisiologica dell’essere umano. Un animale, inoltre, ci aiuta tantissimo nei momenti, come quello che stiamo vivendo adesso, di isolamento sociale. Aggiungo che un gruppo di ricercatori italiani, ha osservato che vi sono molte similitudini tra il Covid-19 e alcuni virus che sono presenti nei nostri animali, per quanto riguarda la capacità di stimolare il sistema immunitario. È stato addirittura ipotizzato che, per esempio, la presenza di un cane in famiglia possa aiutare il sistema immunitario a difendersi dal nuovo Coronavirus. Nonostante sia solo una supposizione, è comunque una notizia confortante rispetto a quelle negative che circolano in rete. Bisogna
ovviamente considerare che le informazioni su questo nuovo virus sono in rapida evoluzione e tutti devono contribuire a rafforzare le conoscenze scientifiche”. Il dottor Paciello prosegue anticipando le linee guida tracciate insieme all’Asl – al momento in via di definizione – dedicate a coloro i quali posseggono un animale da compagnia e risultano positivi al nuovo virus: “Quando un proprietario contrae il Covid-19 deve rispettare delle regole ben precise: deve evitare di avere contatti stetti con il proprio compagno a quattro zampe, così come fa con gli altri componenti della famiglia, per evitare che l’animale diventi un veicolo passivo del Coronavirus; nel caso in cui si tratti di una persona sola che, malauguratamente, si trova costretta ad andare in ospedale, la stessa può telefonare all’Asl che, insieme ai Comuni, si attiverà per fornire all’animale un’ospitalità temporanea, sino al momento in cui potrà essere riconsegnato al proprietario”. Ha fornito il suo punto di vista sulla situazione anche il dottor Antonio Cantarella, il quale dichiara: “Sembra che nel gatto ci siano dei recettori polmonari analoghi a quelli umani e quindi sembra possibile la trasmissione.
Ciò si è però verificato in ambienti nei quali vi è una grande presenza del virus.
Attualmente non è stato assolutamente dimostrato né che i gatti né che i cani (quest’ultimi risultano meno sensibili) possano essere veicoli del virus. È chiaro che la preoccupazione sorge nel momento in cui una persona infetta, con un animale in casa, si libera di quest’ultimo. Qual è il suo destino? Non è stato dimostrato scientificamente e ovviamente paliamo solamente di ipotesi, ma un animale del genere, per
esempio, se tornasse in una colonia, potrebbe trasmettere il virus”. È solo sui dati certi che però è possibile basarsi ed infatti, il dottor Cantarella, ci tiene a spazzare via ogni dubbio: “Bisogna tranquillizzare lepersone: allo stato attuale, né il cane né il gatto, rappresentano un veicolo di trasmissione”.