di Erika Noschese
Prima si sgretola, poi perde pezzi. Il sistema Alfieri si avvia verso la fine ed ora si corre singolarmente, non esiste una squadra né un gruppo ma ognuno prova a salvare sé stesso, anche a costo di “affossare” l’altro. L’importante, del resto, è uscire da questo terremoto giudiziario, possibilmente indenni. E il primo a tradire la squadra è Andrea Campanile, da sempre vicino al sindaco Franco Alfieri tanto che da semplice autista è diventato il suo alter ego, e infatti, come emerge dalle intercettazioni, parlava per nome e per conto dell’ex sindaco di Capaccio Paestum ed ex presidente della Provincia. Campanile, come confermato anche dall’avvocato Cecchino Cacciatore il giorno dell’interrogatorio, è provato. Gli arresti domiciliari stanno minando la sua serenità, preoccupato per la condizione personale e familiare. Ieri dunque è giunto ad una decisione: rassegnare le dimissioni da capostaff del sindaco nella speranza di vedere attenuata la sua pena ma al momento potrebbe non ottenere il risultato sperato, considerato che il suo interrogatorio è durato un’ora circa e dunque potrebbe dover chiarire ancora tanti aspetti. «Siamo in attesa di disposizioni da parte del Gip», si è limitato a dichiarare l’avvocato Cacciatore non confermando, ma neanche smentendo, le dimissioni. La situazione potrebbe essere chiarita già nelle prossime ore o forse nelle prossime settimane. Secondo quanto si apprende infatti, tramite il legale di fiducia, Campanile ha richiesto di rivedere la sua posizione, tornare dunque in libertà esattamente come potrebbero fare nelle prossime ore gli avvocati di Alfieri, Agostino De Caro e Domenicantonio D’Alessandro. Come già detto, nel corso del suo interrogatorio l’ormai ex capostaff di Alfieri ha risposto a tutte le domande del Gip e del Pm, chiarendo la sua posizione e respingendo ogni accusa formulata nei siuoi confronti. Nel frattempo, a tremare ora sono anche i tanti amministratori, imprenditori che, in un modo o nell’altro, hanno ottenuto qualcosa da Alfieri, soprattutto se si guarda all’aspetto economico. Spulciando lo storico atti dell’albo pretorio del Comune di Capaccio Paestum ci sono cifre importanti, forse eccessive, destinate alla comunicazione e non solo, sempre attraverso affidamenti diretti, privilegiando sempre le stesse persone ma al momento è quasi impossibile ricostruire il cerchio magico del sistema: le oltre 22mila pagine che compongono il dossier Alfieri sono piene di omissis, segno che potrebbero esserci nuovi e importanti sviluppi. Forse, il cammino tracciato da Alfieri e la sua squadra non è poi così glorioso ma questo sarà il tempo a dirlo.