Campania, cercasi Presidente - Le Cronache Attualità
Attualità Campania

Campania, cercasi Presidente

Campania, cercasi Presidente

Salvatore Memoli

Pare che le cose nel centro destra si mettano bene, per la Regione Campania. La cosa è partita male quando gli alleati si sono messi di traverso sulla designazione di Edmondo Cirielli, come buon candidato di Fratelli d’Italia. Avevo cominciato a parlarne con qualche mio articolo, facendo sintesi delle mie ipotesi politiche che mi orientavano verso Cirielli, non per simpatia verso di lui che trovo poco empatico, per obiettività di analisi che mi porta a ritenere rilevanti molti requisiti che avrebbero potuto permettergli di raccogliere una convergenza di consensi su di lui. Evidentemente non tutti la pensano allo stesso modo, diciamolo francamente. Edmondo Cirielli ha un’abbondanza di titoli che lo fanno ritenere pronto ad essere candidato alla Presidenza della Regione. Innanzitutto il suo percorso politico è variegato: consigliere regionale, presidente della Provincia di Salerno, più volte parlamentare, uomo di Governo con delega di Vice Ministro degli Esteri che lo ha visto accompagnare il Capo dello Stato Italiano nei suoi viaggi internazionali. Ha tre lauree e una promozione a generale dei Carabinieri, ottenuta mentre si occupava di politica, risalendo a molti anni indietro il Comando operativo di una Compagnia nel salernitano. Al di là dei suoi meriti si aggiunge il suo temperamento assertivo, deciso, intuitivo, con cui affronta le attività politiche. Ovviamente c’é da chiedersi se veramente vuole la guida della Campania, cioé se veramente rientra tra i suoi obiettivi. Da Presidente avrebbe tanto da fare; non lo chiamo Governatore, perché la legge attuale non prevede un Governatore, bensì un Presidente che guida e presiede la Giunta! Attività che lo vorrebbero stabilmente sul posto di lavoro e meno propenso a viaggiare. Cirielli avrebbe il piglio giusto per governare i grandi problemi di una Regione importante del Sud. Dalla sua parte ha molte conoscenze ed attitudini che gli permetterebbero di mettere a fuoco un programma concreto e fattibile. E poi, diciamo la verità, tra i suoi vantaggi c’è la profonda amicizia con Antonio Iannone, oggi senatore e sottosegretario di Stato, l’uomo di partito, accreditato, un mastino ben riuscito, oculato, affidabile e vero riferimento di Giorgia Meloni. Tutte queste disponibilità potrebbero essergli favorevoli se la sua indicazione é gradita veramente alla Meloni o almeno fino a quando la Meloni non seguirà la coalizione, sapendo che Iannone farebbe di tutto per proteggerlo da turbolenze del partito. Ai suoi pro corrispondono i contro di una vita di relazioni sociali e politiche colorate, non da tutti apprezzate, che lo vedono primo firmatario di una legge salva delinquenti che passa sotto il nome di Legge Cirielli che abbrevia i tempi di prescrizione dei reati ( da lui successivamente misconosciuta!); sempre lui è ricordato, dopo lo schiaffo di Anagni, come il parlamentare lesto di mano, per uno schiaffo memorabile dato a Maurizio Gasparri nella piazza di Amalfi, di lì a poco diventato Ministro delle Poste e Telecomunicazioni, uomo oggi autorevole di Forza Italia; è sua una reprimenda contro Fini considerato un traditore di Berlusconi e della nuova linea politica voluta da Crosetto, La Russa e Meloni. Insomma Cirielli, suo malgrado ha un campo minato che indebolisce la sua reiterata autocandidatura alla guida della Regione Campania. A non volerlo, sono i suoi alleati e cosa assai strana è il poco fervore del suo stesso Ministro Tajani che, ogni volta che sente parlare di Cirielli, butta acqua sul fuoco! Peccato, perché,se Cirielli concretizzasse il suo obiettivo politico, la Campania vivrebbe una grande stagione politica. Il dubbio é la sua età che lo rende incline ad incarichi governativi nazionali, ai quali francamente sembra più interessato e che potrebbe lasciare tutti a piedi, se si rafforzassero altri obiettivi personali. Va però detto che ad oggi, con Antonio Iannone, Cirielli ha creato un organigramma regionale di politici impegnati di valore, con prospettive di crescita e con velleitá di contare nel Partito nazionale, se Iannone resta fedele al progetto campano più che a Giorgia. Edmondo Cirielli è di quelle persone che hanno carattere e vera personalità, soliditá dichiarata di valori e resistenza alle avversità. Sono qualitá che i politici non amano e che non vogliono tra i requisiti di chi deve rappresentarli. Il problema è nel Centro destra quanto nella sinistra che odia De Luca. I due da opposte fazioni hanno molti punti in comune: carattere, testa dura, cultura e autonomia! Nei territori hanno tanti elettori comuni disposti a seguirli, anche di quelli che amano le qualità di entrambi. Questi elettori sono fidelizzati, vorrebbero accontentare l’uno e l’altro, li sosterrebbero generosamente, li finanzierebbero e porterebbero tanti voti, desiderando un interlocutore che li capisce, li aiuta a crescere e che non gli faccia perdere tempo nelle vacue procedure amministrative della Pubblica Amministrazione che sono nemiche dell’efficienza. Ma la politica non è la quadratura del cerchio. La politica é scontro, memoria lunga del passato, luogo dove si consumano, tra sorrisi di circostanza, le vendette e si sbarra la strada a chi non piace. Cirielli come De Luca ha nemici più o meno dichiarati e conosce le difficoltà che costoro sanno creare fino all’ultimo momento! Perché, superato il guado, non ci sarebbe spazio per nessuno. A De Luca la congiura é arrivata tardi e con motivazioni che non meritano dignità di diritto, quelle edulcorate, le stesse che non vorrebbero mai uno come Cirielli in testa alla coalizione. Gli altri hanno altri interessi ed hanno già messo il nome addomesticato nel cappello del prestigiatore!