Eugenio Verdini
Più che l’attesa delle liste elettorali per il rinnovo del consiglio comunale e l’elezione diretta del sindaco, a Campagna l’attenzione delle ultime ore è concentrata su posizionamenti e scelte di Raffaele Naimoli. Nome forte della politica cittadina, un consenso ampio palesato in più di un’occasione, Naimoli preferisce glissare sulle polemiche esplose soprattutto domenica scorsa, quando il candidato del Pd, Lembo, lo aveva indicato quale “grande assente” alla sua chiamata. «Non ho contrapposizione personale con nessuno, le scelte politiche si fanno sulla base dei programmi e della capacità di aggregare, perché sono queste le condizioni indispensabili per disegnare un futuro possibile per Campagna, quello che attendono i cittadini», taglia corto l’ex vicesindaco. Raffaele Naimoli era stato indicato quale riferimento, anche elettorale, per la minoranza consiliare, che intorno a lui avrebbe voluto costruire una proposta politico-amministrativa per Campagna. Questo prima che il Pd desse luogo alle primarie, seppure con un solo candidato, e non prestasse ascolto a quella parte dell’area che chiedeva il dialogo, sulla base dello schema nato in consiglio comunale, e che vedeva nelle primarie, con un solo candidato, un elemento di frattura. Un dialogo indispensabile, specie perché al termine del primo mandato, intorno al sindaco uscente, Roberto Monaco, si muove la percezione di un consenso diffuso, difficile da scalfire. Polemiche a parte, nelle ultimissime ore in tanti si interrogano sulle scelte di Naimoli. «Non sarò candidato a sindaco – spiega l’architetto campagnese – ma non farò mancare il mio contributo alla città». Tradotto in termini elettorali, significa che Naimoli sarà presente in una delle liste in campo, al fianco del sindaco uscente, Roberto Monaco, con la cui area è nata, così come anche in capo ad altri esponenti dell’ex opposizione, una convergenza programmatica in vista delle elezioni comunali. Una scelta non sorprendente, perché l’aria che tira a Campagna dice che il 10 giugno rappresenta sostanzialmente una sorta di ballottaggio anticipato, tra due candidati: il sindaco uscente, Roberto Monaco, ed il suo sfidante, Andrea Lembo. Due schieramenti, due opzioni di scelta: due esponenti dell’ex maggioranza hanno optato per Lembo; altrettanti esponenti dell’ex minoranza, tra cui Naimoli, opteranno per Monaco. Non fa scandalo chi lascia Monaco, non può farlo chi vi si avvicina: è la logica delle scelte quando ci sono due schieramenti contrapposti caratterizzati dalla civicità, al netto del terzo incomodo rappresentato da Movimento 5 Stelle.