di Gianluca Cammarano
In Campania nell’arco degli ultimi anni si è registrata una crescita significativa nell’ambito del mondo della birra artigianale e ci si aspetta che questa tendenza continui nel tempo, portando un periodo di prosperità. È una crescita dovuta ad una serie di fattori, che vanno dall’utilizzo di materie di prima scelta (che ha portato anche il bevitore più esigente ad inoltrarsi maggiormente in questo ambito), alla fusione tra cultura e territorialità campana con gli stili e le creazioni dei birrai della regione, fino all’ importante e crescente interesse dei consumatori e al grande sostegno delle piccole industrie locali. Gli artigiani della birra hanno sfidato l’industrialità, permettendo così una forte evoluzione dell’industria artigianale campana in Italia. Oggi abbiamo intervistato un altro protagonista di questa crescita: il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano, colui che ha permesso la concretizzazione della prima legge dedicata alla birra artigianale campana, ovvero quelle che sono le “Misure per la valorizzazione e promozione della birra agricola e artigianale”. Queste ultime, rappresentano un impegno tangibile a favore di un settore che non solo è un’ eccellenza regionale, ma che è anche un contributo significativo all’occupazione e all’espansione del turismo enogastronomico nel territorio. Questa legge è nata insieme a tanti produttori ed esperti. Il consigliere Cammarano, ha iniziato la sua progettazione molti anni fa, da appassionato ed amante della birra artigianale e del buon bere, ma soprattutto della nostra terra. Come ci racconta il consigliere, l’obiettivo è stato quello di proteggere e promuovere il settore dei birrifici agricoli e artigianali della Campania, inserendosi nell’ambito delle politiche di sostegno alle attività produttive artigianali e del patrimonio agro-alimentare di qualità. Il settore birrario italiano sta vivendo una fase di straordinaria crescita e la Campania vuole essere parte attiva di questo processo. Attualmente, la regione ospita circa 150 birrifici e la legge mira a trattenere parte di questa ricchezza per i produttori locali, l’agricoltura regionale e i consumatori. Continuiamo a parlare dell’importanza della nostra regione all’interno della crescita del settore (ed in particolare della zona del Cilento), in quanto la grande varietà di prodotti associati alla produzione della birra permette di concretizzare e far crescere l’occupazione giovanile, soprattutto tra i giovani under 35. Il settore brassicolo è caratterizzato da profonde innovazioni, che vanno dalla certificazione dell’origine a chilometri zero al legame diretto con le aziende agricole, fino ad arrivare alla produzione di specialità altamente distintive e a forme distributive innovative come i brewpub, o i mercati degli agricoltori di Campagna Amica. Ogni passaggio della produzione della birra, partendo dai singoli ingredienti fino ad arrivare alla bottiglia finita, può essere fulcro di lavoro e crescita settoriale. Chiediamo poi al consigliere di parlarci dei suoi progetti futuri e ci spiega dunque che tra quelli più imminenti, c’è il desiderio di cercare di realizzare una serie di eventi, diretti non solo al bere, ma improntati anche al cercare di far comprendere a pieno il prodotto che si sta degustando e al quale ci si sta approcciando, trattandolo non come “un mero prodotto fine a se stesso”, ma facendo ben capire che dietro di esso ci sono storie di vita, di territorialità, di duro lavoro e passione. Questi eventi, hanno dunque come finalità quella di raggiungere un vero e proprio optimum rispetto alla “consapevolezza della bevuta”. I birrifici artigianali campani sono stati creati da uomini dal grande estro culturale e dalla grande passione, in una terra ricca di biodiversità e tradizione.
Essi hanno l’opportunità di distinguersi sul mercato nazionale e internazionale offrendo prodotti di alta qualità, sperimentando gusti e stili di birra unici nel loro genere.
Alla luce di questa considerazione, ringraziamo dunque il consigliere regionale Michele Cammarano, una persona dalla grande gentilezza, simpatia, disponibilità e preparazione, un uomo innamorato del suo territorio, con la promessa di rivederci davanti ad una rinfrescante birra dal sapore tutto campano!
La legge
La Regione Campania ha infatti emanato una legge a sostegno delle birre artigianali campane, utile per la valorizzazione di un comparto che sta crescendo anno dopo anno, con realtà territoriali di grande qualità, anche se di piccole dimensioni, che privilegiano la filiera corta. In Campania i primi segnali di una produzione artigianale si registrano prima del 1996, considerato l’anno zero della birra artigianale italiana. Da quel momento c’è stata un’esplosione di attività di nicchia che hanno dato vita a un mercato con buone prospettive di espansione. Il testo prevede iniziative tese alla identificazione e valorizzazione della produzione birraia artigianale. Questo in considerazione dell’elevato valore storico-culturale ed economico del comparto in Campania, in un contesto caratterizzato dalla presenza di condizioni climatiche e naturali ottimali.
L’obiettivo è quello di agevolare la crescita dei birrifici artigianali indipendenti. Ma anche di piccoli birrifici agricoli e micro-birrifici, la cui produzione dovrà essere svolta esclusivamente sul territorio regionale.
Oltre ad incentivare il prodotto locale, la norma allo stesso modo promuove un territorio spesso sfruttato dalle multinazionali del settore. L’impegno è quello di ridare sostegno alle realtà territoriali che, oltre a generare un fatturato importante, offrono prezioso lavoro a tempo indeterminato.
“Grazie a questa legge, – ha dichiarato Cammarano in occasione della presentazione della proposta di legge – assisteremo a un rilancio complessivo del comparto agricolo sul territorio della nostra regione.
Ad oggi 1,5 miliardi di Euro di fatturato generato dal consumo di birra in Italia viene raccolto da multinazionali estere grazie a produzioni industriali. Adesso abbiamo l’opportunità di trattenere questa ricchezza per i nostri produttori, la nostra agricoltura e i nostri consumatori. In 10 anni i micro-birrifici in Italia sono saliti da 220 del 2008 a 860 del 2018, ovvero +330%, fatturando singolarmente oggi tra i 100 e gli 800 mila Euro l’anno. Di questi il 51% impiega personale dipendente a tempo indeterminato. Puntare sulla produzione birraia agricola e artigianale in Campania equivale a mettere in campo misure finalizzate a sostenere lo sviluppo della coltivazione delle materie prime impiegate per la produzione della birra, la valorizzazione degli elementi di tipicità e qualità e l’implementazione di processi innovativi nelle lavorazioni dei prodotti”. Il testo prevede iniziative tese all’identificazione e valorizzazione della produzione birraia artigianale in considerazione dell’elevato valore storico-culturale ed economico del comparto in Campania. L’obiettivo è quello di agevolare la crescita di birrifici artigianali indipendenti, piccoli birrifici agricoli e microbirrifici, la cui produzione dovrà essere svolta esclusivamente sul territorio regionale.