Caldoro sul podio dei Governatori più amati. Nella classifica del sondaggio Governance Poll 2013, che misura il gradimento dei politici locali, realizzato da Ipr-Marketing per il ‘Sole 24 Ore’, Stefano Caldoro, al terzo posto, ed è uno dei quattro governatori in crescita in termini percentuali (+0,7%, da 54,3 a 55). Sarà l’azione di risanamento dei conti regionali o le ultime iniziative messe in campo da Palazzo Santa Lucia, o sarà il profilo politico sempre soft della compagine di governo, sta di fatto che Caldoro conquista sempre più i cittadini campani. Questo anche grazie ad una buona campagna di comunicazione, condotta da un giovane professionista salernitano, Gaetano Amatruda che fin dall’insediamento del governo regionale ne ha curato l’immagine. Presidente Caldoro, allora sul podio dei governatori italiani. Il primo del Sud… «Mi fa piacere che questo riconoscimento ci sia da parte dei campani e questo mi aiuta a lavorare sempre più e meglio. Nei sondaggi si sale, si va bene e si scende. Da tempo i campani dimostrano di apprezzare il lavoro messo in campo. E’ un fatto assolutamente positivo» Non sono mai scontati questi risultati… «C’è un rapporto di fiducia con i cittadini. Questo aiuta. Penso che la politica recuperi credibilità se riesce ad avere un rapporto serio senza illudere e utilizzare parole solo nella logica del consenso immediato. E’ facile conquistare la fiducia per dieci giorni, con un po’ di promesse. Altra cosa è impegnarsi sui temi, sulla risoluzione dei problemi. Dal primo giorno abbiamo adottato un metodo che è quello di fare. Attraversiamo, è evidente, un momento di crisi e non tutto si riesce a realizzare. C’è l’impegno e si fanno sempre più cose e meglio». Anche De Luca sul podio. Perde consensi ma regge con un alto gradimento. Crolla de Magistris a Napoli… «Provo a non dare giudizi sugli altri. Parlo per me. Credo valga una regola: riuscire a dire una parola in meno e fare un fatto in più». Ma anche De Luca è sul podio. Questo la preoccupa? «Perché dovrebbe. Sono contento per lui se i salernitani sostengono il suo lavoro. Lo giudicano circa duecentomila cittadini, di una grande città, per me si interroga un campione di sei milioni di persone. Detto questo credo che sia fondamentale, per chi ha ruoli istituzionali e politici, il rispetto verso chi ha ruoli diversi. Si possono avere idee differenti, posizioni distanti ma deve prevalere nei giudizi sempre la responsabilità». Quali i punti per i quali va più fiero? «Abbiamo messo i conti in ordine e sosteniamo la crescita. Per la prima volta nella storia nel bilancio regionale le entrate coincidono con la cassa. Questo ci consente di sostenere il sistema produttivo. Paghiamo fornitori nella sanità, i vecchi creditori della Regione. Nei prossimi mesi avremo una liquidità, nel sistema campano, che non si può permettere nessuna regione in Italia. Abbiamo ridotto le spese inutili, tagliato i costi della politica, accelerato sulla spesa dei fondi europei. Con il microcredito, il credito di imposta e con la nuova formazione, che supera l’assistenzialismo per premiare chi investe, abbiamo dato risposte al mondo del lavoro. La situazione resta difficilissima ma noi siamo in campo con ogni iniziativa utile». Le sfide del prossimo anno? «Tante. Ne cito una in particolare. La Campania non può più accettare penalizzazioni sulla sanità, è in gioco la salute dei cittadini. Abbiamo avviato un lavoro senza precedenti nella storia campana. Non possiamo più subire penalizzazioni sulla distribuzione del fondo sanitario. Bisogna applicare la legge e prevedere altri criteri. I cittadini campani, sul procapite, sono quelli che ricevono di meno. Regole folli che bisogna cambiare. Ed io sono in prima linea. Più risorse, perchè non è una rivendicazione ma una battaglia di giustizia e sblocco del turn over. Abbiamo le carte in regole per sbloccare le assunzioni nella sanità. Il Governo lo deve riconoscere, deve riconoscere gli obiettivi che abbiamo raggiunto».
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