di Monica De Santis
“L’estate sta finendo e un anno se ne va….” così cantavano i torinesi Righeira, nel 1985. E partendo dall’incipit del loro brano oggi possiamo dire che a Salerno è finita l’estate spettacolare 2020. Con tre giorni di ritardo (causa le cattive condizioni climatiche, che hanno costretto al rinvio di alcuni appuntamenti), domenica 4 ottobre, ad autunno iniziato, al Teatro dei Barbuti, è calato definitivamente il sipario sulla più lunga estate salernitana, a livello di appuntamenti cultuali. Mai così tanti, neanche negli anni d’oro, anni ‘90 per intenderci, ne sono stati registrati tanti come quelli ai quali abbiamo assistito durante i mesi di luglio, agosto, e settembre 2020. Complice la pandemia che ha colpito l’intera nazione, e che ha visto i teatri chiudere per primi e riaprire per ultimi. Così, nei mesi del ritorno alla normalità (che ancora non è stata conquistata) per volontà dell’amministrazione comunale di Salerno, su richiesta dell’assessore alla cultura Antonia Willburger, tutti gli operatori del settore hanno potuto, facendo apposita richiesta, mettere in scena uno o più appuntamenti all’Arena del Mare oppure al teatro Augusteo o al Teatro dei Barbuti. A questi si sono, poi, aggiunti altri appuntamenti (alcuni storici e altri nuovi), che sono stati organizzati grazie al contributo economico di enti come lo stesso Comune, la Regione Campania, la Scabec e la Fondazione Comunità Salernitana (che si sono svolti alla Tenuta dei Normanni, ai Barbuti, all’Arena, al Teatro Annabella Schiavone, ed altre location) e qualche appuntamento (pochi in verità) organizzato in altri luoghi della città, da privati che non hanno fatto richiesta né di patrocinio, né di contributi, come quelli organizzati dai locali della movida. Morale della favola, sono stati oltre 300 gli spettacoli, incontri, presentazioni, concerti, etc… alle quali i salernitani hanno potuto assistere. L’esatto contrario di ciò che è accaduto negli ultimi anni, quando di spettacoli in estate per dirla alla Totò “c’è stata una vera moria”. Un plauso va, dunque, alla Willburger, che ha voluto fortemente questa lunga estate spettacolare. L’ha voluta e ci ha creduto e come una figlia l’ha seguita in tutta la sua evoluzione, dalla nascita (ovvero nella scelta degli spettacoli) fino al gran finale. Presente ogni sera ad una o più rappresentazioni in programma, non ha mai fatto mancare il suo sostegno agli organizzatori e, al tempo stesso, ha potuto con mano rendersi conto di ciò che veniva proposto al pubblico. Già, la proposta: nell’estate del Covid si è cercato di dare spazio e voce a tutti, ma va anche detto che non tutto ciò che è stato messo in scena ha raggiunto la sufficienza. Alcuni degli appuntamenti, infatti, hanno disatteso di gran lunga le aspettative. Altri invece, forse meritavano una location più adeguata. Già perchè, se da un lato, il sistema adottato dall’amministrazione comunale, ovvero quello di mettere a disposizione di tutti gli operatori teatrali le location, il service audio-luci e i servizi è risultato vincente, rispetto all’erogazione di contributi che negli anni addietro venivano dati solo ad alcuni lasciando la maggioranza degli operatori “a secco”, dall’altro lato però si è dato troppo spazio ad alcuni che, poi, hanno annullato le date ricevute o che hanno proposto spettacoli, come detto, non proprio di grande qualità. Insomma, se si volesse ripetere la stessa operazione il prossimo anno, sarebbe opportuno rivedere non solo la scelta degli spettacoli, ma anche le location, utilizzando magari anche altri spazi della città adatti ad ospitare alcuni tipi di performances.Pochi i sold out che sono stati registrati, e di sicuro, come già avevamo scritto su queste stesse colonne, il trionfatore assoluto di quest’estate è stato Vincenzo Salemme, che con il suo “Napoletano? E allora famm’ na’ pizza” ha raggiunto il sold out e ha divertito il pubblico, tanto da ottenere solo pareri positivi. Diversi anche gli spettacoli che sono stati annullati, alcuni sostituiti in corsa da altri organizzatori, che prontamente rispondevano alla richiesta d’aiuto dell’assessore, altri invece annullati definitivamente, per minimo lasso di tempo per allestire un nuovo appuntamento e di conseguenza riuscire a vendere i biglietti. Tra gli spettacoli annullati (tutti all’Arena del Mare) e mai recuperati vanno citati Biagio Izzo (che doveva esibirsi il 15 agosto), Made in Sud (11 settembre) e una buona parte degli appuntamenti dedicati al jazz. In merito alle presenze i dati completi saranno forniti prossimamente dall’Amministrazione comunale. Intanto possiamo dire che per quanto riguarda gli appuntamenti in programma ai Barbuti (escluso quelli della storica rassegna organizzata da Chiara Natella), due sono stati quelli annullati, mentre quello che ha registrato il minor numero di spettarori, è stato lo spettacolo del 5 agosto sulla canzone classica napoletana: dieci in tutto i biglietti staccati. Non è andata meglio a Maria Bruno in Parthenoplay che ha registrato solo 19 presenze. Hanno registrato sold out o quasi ai Barbuti, invece, Omelette a mezzanotte (103 presenze) Live Music Amadeus (102 presenze), Porto di Parole on stage (102 presenze), la commedia “Ditegli sempre di sì (102 presenze), “Il cartastorie” (102 presenze), Marco Maiorino Trio (102 presenze), We love singing (99 presenze), On the road for the life (99 presenze), La Zevi racconta Salerno (98 presenze), Donne, amanti e sovrane (98 presenze), Salerno in rete (93 presenze).