di Andrea Pellegrino
Aria di cambiamento a Palazzo Santa Lucia, ed in particolare negli uffici della presidenza. Da Napoli reclamano una peggiore presenza politica ai vertici della segreteria di Vincenzo De Luca. Così, a quanto pare, Alfonso Buonaiuto che aveva preso il posto di Nello Mastursi, dopo la bufera giudiziaria, tra non molto dovrà cedere il passo ad un collega partenopeo. Ed il nome c’è già. Ed è quello di Gino Cimmino, già segretario dem della provincia di Napoli e già attivo da qualche mese a Santa Lucia. Il tempo, insomma, di formalizzare l’incarico, poi Cimmino dovrebbe prendere pieni poteri al fianco del governatore De Luca. Intanto per l’ex assessore al bilancio di Salerno – che ha tentato la scalata regionale – pare che si profili una exit strategy non traumatica. Non si esclude che Buonaiuto possa ritornare al suo incarico precedente (capo della segreteria tecnica) con un premio di consolazione che potrebbe arrivare con una nomina in qualche consiglio d’amministrazione. Tra l’altro a Salerno in ballo c’è l’Asis, attualmente guidata dal consigliere regionale di Campania Libera Nello Fiore che prima o poi dovrà mollare la presa. Qui, per la presidenza si era pensato all’ex assessore Ermanno Guerra; ipotesi, però sfumata nelle ultime ore, soprattutto con la formalizzazione delle commissioni. Proprio Guerra è tra i più “premiati” tra i colleghi consiglieri comunali. Un dato, questo, che escluderebbe il suo addio dai banchi consiliari. Così non si esclude che possa approdarci proprio Alfonso Buonaiuto all’atto del rimpasto tecnico all’interno della segreteria presidenziale. Ma sullo sfondo non si esclude neppure una rimodulazione dell’esecutivo regionale. Vincenzo De Luca, infatti, pare che debba rispondere a nuove sollecitazioni di tipo politico e cercare, dunque, di riequilibrare il suo governo. In agguato c’è sempre, poi, Franco Alfieri – attuale consigliere politico del presidente – che da mesi e mesi ormai cerca di farsi spazio conquistando terreno al fine di arrivare dritto a dirigere l’assessorato all’agricoltura. Poi c’è Enrico Coscioni, consigliere alla sanità, che è rimasto fuori dalle nomine commissariali e poi da quelle di manager dell’Asl e del Ruggi (anche perché non è tra gli idonei) mira a questo punto prettamente ad un incarico politico di maggior peso. Ma il tutto, naturalmente, è rinviato a settembre, se non proprio dopo il referendum costituzionale, quando Vincenzo De Luca ha intenzione di mettere in campo la sua ennesima prova di forza, dimostrando il suo valore a Matteo Renzi.