Wall Street si muove con cautela, con lo S&P 500 che rimane abbastanza stabile e il Nasdaq in leggero calo, intanto l’inflazione torna al centro dell’attenzione e condiziona il sentiment degli investitori. Dopo i ripetuti tentativi di calmare i mercati da parte della Fed, indicando più volte come l’aumento dei prezzi sarà temporaneo e non richiede al momento interventi, sono in tanti ad esprimersi in modo polemico contro la Federal Reserve. Secondo Warren Buffett l’inflazione USA è consistente, con livelli di risparmio elevati e una significativa scarsità delle materie prime causata dal forte rincaro dei prezzi delle commodities.
Mentre sale il pressing sulla Banca centrale americana affinché intervenga sui tassi d’interesse, il mercato criptovalutario è alle prese con un livello di volatilità ai massimi storici. Dopo il drastico calo delle ultime settimane di Bitcoin la moneta digitale ideata da Satoshi Nakamoto è risalita, per poi scendere nuovamente confermando il momento di turbolenza. Continua invece il rally di Ethereum, in grado di mettere a segno un rialzo del 24% in una settimana superando i 3.300 dollari, con la performance record di Dogecoin cresciuta del 17000% nell’ultimo anno.
Come investire tra inflazione e boom delle materie prime
Per investire sui mercati finanziari tra rischio inflazione e boom delle materie prime è necessario prestare la massima attenzione, puntando su una corretta pianificazione e un’adeguata diversificazione del rischio. Si tratta di aspetti importanti da tenere in conto, come spiegato in modo approfondito nella guida dedicata su come si investe nella borsa a cura dei professionisti del noto sito web di settore Investireinborsa.org.
Nel contesto attuale è fondamentale individuare i settori più esposti all’inflazione, considerata il fattore di rischio principale in questo momento specifico. Secondo gli esperti, bisogna innanzitutto monitorare i settori ciclici, in quanto durante le fasi di alto incremento dei prezzi tendono ad offrire performance superiori in confronto a quelli convenzionali ritenuti più difensivi. Ovviamente il focus è sulle materie prime, con petrolio e metalli su tutti a trainare le aspettative sulla ripresa economica.
Occhi puntati anche sul comparto energetico, spinto dall’aumento del greggio e dall’incremento dei consumi, come dimostrano gli utili in crescita realizzati da molte aziende del settore, con Eni che registra ordini per oltre 7 miliardi in merito ai due bond ibridi collocati dal Cane a Sei Zampe. Un ambito strettamente collegato è quello delle utility, favorito sia dalla fase ciclica sia dal forte interesse sulla sostenibilità, con molte aziende e utenti pronti a investire nelle energie rinnovabili e nei servizi per le forniture green.
Stimoli fiscali, commodities ai massimi e ripartenza economica sono le basi anche per investire sul settore industriale, con tante aziende che stanno ottenendo ordini in crescita nonostante il rincaro dei prezzi e la carenza di materie prime, senza trascurare fattori di rischio come la trasformazione digitale e i crediti di carbonio. I consumi in aumento spingono anche i settori al dettaglio, in possesso del potenziale per cavalcare il trend rialzista, oltre alle prospettive indicate da molti analisti per i bancari, avvantaggiati dalla fase economica e dall’incremento della fiducia di famiglie e imprese.
Wall Street: la Borsa di New York sarà in grado di confermare il trend rialzista?
In queste giornate sono in tanti a chiedersi se la fase positiva di Wall Street sia terminata o se ci sono ancora dei margini di crescita per la Borsa di New York, considerando il rally che dura ormai da oltre 5 mesi e il record del Nasdaq nel 2020. I dubbi in merito all’effetto del piano Biden non mancano, con Wells Fargo che quantifica in appena l’1% l’influenza degli stimoli fiscali del nuovo programma del governo USA sul PIL americano, con la possibilità di creare fino a un massimo di due milioni di nuovi posti di lavoro nel prossimo biennio, non proprio l’american dream previsto dalla Casa Bianca.
A preoccupare è l’enorme liquidità in eccesso negli Stati Uniti creata con gli stimoli pubblici, con depositi che hanno superato i 1240 miliardi di dollari e una liquidità gigantesca, la quale spesso è andata a finire in investimenti e risparmi invece di sostenere consumi e crescita economica. Ad ogni modo, l’azionario americano rimane il mercato di riferimento in questo momento, soprattutto con le borse asiatiche caute e i listini europei in ribasso, senza trascurare l’effetto pandemia con il nuovo picco di casi in India e le potenzialità legate al mercato criptovalutario.