di Erika Noschese
“Io sono nato a cinquanta metri dal Polo Nautico, in questo periodo ero in spiaggia con gli amici, oggi mi sembra che siamo impazziti: in un periodo del genere noi siamo qui a fare la campagna elettorale, non solo perché di per sé è una follia ma perché è una follia fermare il Paese, apparentemente perché i problemi vanno avanti perché qualcuno ha fatto un calcolo sulla base dei sondaggi”. Un lungo applauso ieri sera ha accolto Fulvio Bonavitacola, vice presidente della Regione Campania e oggi candidato alla Camera dei Deputati per il collegio uninominale Campania 2. Il braccio destro di De Luca ieri ha inaugurato la sua sede elettorale su corso Vittorio Emanuele e una seconda sarà aperta nei prossimi giorni nella zona orientale della città. Bonavitacola, accompagnato dai candidati Piero De Luca e Anna Petrone, ha più volte puntato il dito contro il centrodestra: “Un’Italia che avrebbe bisogno oggi di essere un corpo unico, un’unità di comando, una strategia per affrontare le insidie del nostro tempo è abbandonato ad una competizione elettorale che non aveva ragione di esistere – ha detto – Oggi c’è chi se ne è fregato degli interessi del Paese e si è basato su qualche sondaggio e noi vorremmo premiarli? Dare loro la soddisfazione di vincere? A me sembra che non ce lo possiamo permettere, questo è un valido motivo per condannarli e affermare la ragione”. Il vice presidente della Regione Campania ha ricordato la destra vicina ai no vax, no mask: “Non possiamo prevedere a cosa andiamo incontro, siamo tornati alla guerra nel cuore dell’Europa, i prezzi dell’energia sono fuori controllo e le imprese non riescono più a gestire i costi delle bollette – ha poi detto Bonavitacola – Questo rischia di essere la prospettiva di un medio e lungo periodo e nelle situazioni di crisi i più forti restano forti e i deboli ancora più deboli”. Il vice presidente della Regione Campania ha ribadito la necessità di dialogare con l’Unione Europa: “Non possiamo permetterci Cetto o Cetta La Qualunque perchè il problema è proprio La Qualunque, il pensiero che noi riusciamo a difendere le ragioni dell’Italia con questa classe politica, non ci possiamo permettere sfizi perchè il futuro dei giovani è una cosa seria e se sbagliamo questo treno la prossima fermata è tra cinque anni”. E poi l’appello al voto: “rispettiamo chi è deluso, chi si aspettava qualcosa in più da noi ma dobbiamo farli ragionare su questo, se riusciamo a fare questo ci sentiamo tutti protagonisti della campagna elettorale, tutti candidati perchè chi va a Roma deve difendere gli interessi di chi sta a Salerno, nel Mezzogiorno – ha detto ancora – Il candidato è il popolo italiano, stiamo qui e ce la stiamo mettendo tutta, dimostrando di avere grandi possibilità e di sfidare tutti i sondaggi”.