di Erika Noschese
Se non si proroga il blocco dei licenziamenti al 31 ottobre, la Campania rischia una vera e propria ecatombe. A lanciare l’allarme le organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil con i coordinamenti regionali che, ieri, si sono recati a Bari per partecipare alla manifestazione unitaria “Ripartiamo Insieme” che ha portato di nuovo in piazza migliaia di lavoratrici e lavoratori per chiedere al Governo misure concrete per il lavoro e la giustizia sociale. Tutti i territori e le categorie hanno animato la piazza del capoluogo pugliese. “Grande entusiasmo, abbiamo riempito piazza della Repubblica e con grande forza abbiamo ribadito le proposte del sindacato a tutela non soltanto dell’occupazione ma della vita dei lavoratori e delle loro famiglie”, ha dichiarato Gerardo Pirone, segretario generale della Uil, evidenziando che in questo momento fondamentale il governo è chiamato a prendere delle decisioni, “assumere la giusta posizione per tentare di dare ancora speranza a tanti giovani e tanti lavoratori: sono troppe le vicende negative che viviamo nel nostro Paese da diversi mesi – ha aggiunto Pirone – Siamo certi che la manifestazione, avvenuta anche in altre città a dimostrazione di intenti perché Bari per il sud, Roma per il centro e Torino per il nord, a dimostrazione che tutta l’Italia si muove a tutela del diritto del lavoro dignitoso e del benessere delle persone”. Da qui l’appello al governo affinché assuma le giuste decisioni: “Crediamo non siamo questo il momento di andare contro, le manifestazioni sono per far sapere che abbiamo le idee chiare e il governo deve assumere le giuste decisioni per consentire ai lavoratori, ai cittadini e ai giovani un futuro dignitoso. La manifestazione poneva anche problemi collegati alla vita dei pensionati, alla fiscalità, problemi che in Italia sono presenti da decenni e che non si riesce mai a risolvere. Dobbiamo utilizzare le risorse europee per ricreare uno stato sociale”, ha detto ancora il segretario generale della Uil. Per quanto riguarda i numeri regionali, in Campania basta pensare alla Whirlpool, con tutto l’indotto e sono migliaia i lavoratori che si ritroveranno in mezzo alla strada: “non vi sono le condizioni per non creare un tavolo di proposta: il governo, con il sindacato, non ha avanzato proposte e non possiamo andare avanti, rimandando al domani i problemi di oggi – ha aggiunto Pirone – Abbiamo bisogno di una proposta politica del governo che metta al centro il lavoro dignitoso e la vita delle persone quale punto di riferimento per il cambiamento del nostro Paese”. A livello nazionale, infatti, i dati sono particolarmente allarmanti: ai già 600mila posti di lavoro, dal 1 luglio si rischia di perderne altri 500mila “creando non una coesione sociale ma dei grandi problemi di tenuta sociale. Il sindacato venga ascoltato dalla politica, si dia una mossa piuttosto che creare nuovi partiti politici e nuove poltrone”, ha detto infine il numero uno della Uil. Proposte rilanciate anche da Arturo Sessa, segretario generale della Cgil Salerno che evidenzia come, dopo la riforma Fornero, non ci sia una disposizione di legge o una legge quadro che possa permettere di tutelare al meglio i lavoratori e “in assenza di queste disposizioni di tutela dei lavoratori si crea il problema di evitare una bomba sociale che potrebbe portare a migliaia e migliaia di licenziamenti. I dati parlano di migliaia e migliaia di casse integrazioni richieste e questo vale per la grande distribuzione, il commercio al dettaglio mentre per quanto riguarda l’agricoltura e l’edilizia si paventa un incremento per quanto riguarda i settori legati alla vendita al dettaglio si rischiano tagli occupazionali – ha aggiunto Sessa – Noi abbiamo un dato relativo alla disoccupazione giovanile davvero preoccupante”. Tra i settori più in crisi, indubbiamente quello della vendita al dettaglio o della ristorazione, come invece ha ricordato Gerardo Ceres, segretario generale della Cisl Salerno. “Forti delle preoccupazione della tenuta e della coesione sociale, abbiamo chiesto al governo di assumere una posizione ben chiara, con il rilancio del rovery fund per rilanciare la dinamica di lavoro”. Una situazione drammatica anche in Campania, considerando che “ci sono tante piccole Whirlpool che vivono una situazione ancora più drammatica, immagino la filiera del commercio, della ristorazione e tutti quei settori che hanno sofferto molto in questo ultimo anno e mezzo”. Per quanto riguarda l’edilizia, invece, la situazione sembra più serena, nonostante le difficoltà che vive già prima della pandemia ma i bonus voluti dal governo possono provare al meno ad invertire la rotta, “facendo sperare in una ripresa”, ha dichiarato Ceres, sottolineando che ci sono settori come l’agroalimentare che invece hanno addirittura aumentato il loro fatturato.