Bicchielli: Fi, la casa dei cattolici. Il video - Le Cronache Ultimora
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Bicchielli: Fi, la casa dei cattolici. Il video

Bicchielli: Fi, la casa dei cattolici. Il video

 

Pino Bicchielli, deputato eletto nel collegio uninominale di Salerno e Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul rischio idrogeologico e sismico, è approdato nei giorni scorsi a Forza Italia, scelta accolta con entusiasmo nel partito. Di ritorno dalla Festa nazionale di Telese Terme, dove ha partecipato al dibattito “Cattolici al centro”, Bicchielli conferma la sua vocazione politica: un impegno sobrio, responsabile e radicato nei valori, con lo sguardo rivolto a giovani e territori.

Onorevole, la tre giorni di festa nazionale è stata un successo…

«Sì, la festa nazionale di Forza Italia a Telese Terme è stata un vero successo, non solo per la grande partecipazione di pubblico e di dirigenti, ma soprattutto per la qualità del confronto politico. In questi  giorni si  respira entusiasmo, idee e tanta voglia di costruire insieme il futuro del nostro Paese. Ho incontrato amministratori, militanti, cittadini che credono nei valori liberali, popolari e cattolici che Forza Italia rappresenta. È stata anche un’occasione preziosa per riaffermare la centralità del partito nel quadro politico italiano ed europeo: un partito che guarda con orgoglio alle proprie radici e con coraggio al futuro».

Lei è stato protagonista del panel “Cattolici al centro”. Un dibattito interessante…

«Il dibattito è stato davvero stimolante. Abbiamo affrontato il ruolo dei cattolici nella società e in politica, in un tempo in cui i valori della comunità, della solidarietà e della responsabilità hanno un’urgenza particolare. I cattolici non possono rimanere ai margini: hanno il compito di animare la vita pubblica con i principi della dottrina sociale, promuovendo giustizia, equità e attenzione agli ultimi. Ho voluto sottolineare come i cattolici possano oggi contribuire a dare una bussola etica a una politica che rischia troppo spesso di ridursi a mero scontro di potere o a marketing elettorale. Forza Italia, in questo, rappresenta una casa naturale, perché ha sempre difeso la centralità della persona, la famiglia, la libertà educativa e religiosa».

Nel corso della prima serata a margine dei dibattiti lei ha incontrato il ministro Piantedosi. Si è parlato ancora di Salernitana…

«Sì, ho avuto un incontro cordiale con il ministro Piantedosi, al quale ho rinnovato l’istanza sulla Salernitana e il divieto di trasferte imposto ai tifosi. Ho ribadito al Ministro che la tifoseria granata, purtroppo penalizzata da episodi isolati, ha dimostrato in queste prime giornate di campionato una compostezza e una passione che meritano rispetto. La Salernitana è patrimonio non solo sportivo ma anche identitario della nostra città, e va tutelata. Confido che la sensibilità del Ministro possa portare a una revisione del provvedimento. La politica deve saper ascoltare le comunità, anche quando si tratta di sport, perché lo sport è vita sociale, educazione e partecipazione».

Onorevole Bicchielli, come giudica la scelta della Flottilla di non raccogliere l’appello del Presidente della Repubblica Mattarella e di andare avanti nonostante l’invito al dialogo e al rispetto delle istituzioni?

«L’appello del Presidente della Repubblica non è un atto formale, ma un richiamo che interpella tutti noi al senso di responsabilità e di rispetto delle istituzioni. Ignorarlo significa non solo mancare di riguardo verso la più alta carica dello Stato, ma anche tradire lo spirito umanitario che avrebbe dovuto ispirare l’iniziativa della cosiddetta Flottilla. Mi auguro che almeno i partecipanti italiani sappiano dimostrare maturità, sospendendo ogni forzatura e aderendo alla proposta di mediazione sostenuta dal Capo dello Stato e dal Governo, unica via per garantire che gli aiuti arrivino davvero a chi ne ha bisogno. In momenti delicati come questo serve unità e buon senso, non gesti simbolici che rischiano di indebolire la credibilità del nostro Paese».

Regionali, si attende il candidato presidente. Potrebbe essere un nome civico…

Le elezioni regionali costituiscono un appuntamento decisivo per il futuro della Campania. La scelta del candidato presidente dovrà essere frutto di un percorso condiviso, che tenga insieme i partiti della coalizione ma sappia anche aprirsi alla società civile. Non è un tema di bandiere, ma di credibilità, di capacità di unire, di concretezza. Un nome civico, se autorevole e radicato, potrebbe certamente rappresentare un valore aggiunto. L’importante è che si punti su una figura capace di guidare la Regione con serietà e visione. Personalmente credo che la politica debba avere l’umiltà di aprirsi a personalità esterne che sappiano incarnare un progetto inclusivo, senza però disperdere l’identità e l’esperienza che i partiti possono mettere in campo».

Il suo passaggio in Forza Italia è stato colto con grande entusiasmo…

«Ho avvertito un calore sincero. Il mio ingresso in Forza Italia è stato accolto con un entusiasmo che mi ha commosso, a partire dal presidente Antonio Tajani, dal segretario regionale Fulvio Martusciello e dal capogruppo alla Camera, Paolo Barelli che hanno voluto esprimermi personalmente la loro  stima. Questa è una comunità politica che ha radici solide e che oggi vive una fase di rilancio, grazie a una leadership seria e affidabile. La mia scelta non è stata un salto nel buio, ma la naturale prosecuzione di un percorso: mi riconosco pienamente nei valori e nelle idee di Forza Italia, e voglio dare il mio contributo a rafforzare il centro moderato, popolare e liberale, perché credo che il Paese abbia bisogno di stabilità, di pragmatismo e di senso delle istituzioni».

Alla festa nazionale di FI ampio spazio ai giovani. Lei ha sempre puntato molto sui ragazzi…

«È vero, ho sempre considerato i giovani il cuore pulsante della politica. Senza i giovani non c’è futuro, né per i partiti né per il Paese. A Telese ho trovato una partecipazione giovanile straordinaria, segno che Forza Italia sa ancora parlare alle nuove generazioni. Ho voluto ribadire quanto sia fondamentale investire nella formazione, nell’istruzione, nel lavoro giovanile, ma anche creare spazi di partecipazione politica reale. Non basta invocare i giovani: bisogna renderli protagonisti, affidar loro responsabilità, dare fiducia. Io credo che la politica sia innanzitutto un servizio e un esempio: dobbiamo trasmettere ai ragazzi la passione e la serietà dell’impegno pubblico, perché solo così potremo costruire una classe dirigente all’altezza delle sfide che ci attendono».