Beni con il clan, sequestri a Michele Izzo - Le Cronache Cronaca
Cronaca Mercato San Severino

Beni con il clan, sequestri a Michele Izzo

Beni con il clan, sequestri a Michele Izzo

Non solo reddito sproporzionato rispetto a quanto dichiarato ma il profitto delle presunte attività illecite sarebbe stato reinvestito in attività commerciali, fondi pensione e quote societarie: sotto sequestro i beni di Michele Izzo originario di Roccapiemonte ma domiciliato a Mercato San Severino, per gli inquirenti e il tribunale di Salerno sarebbero stati accantonati attraverso l’affiliazione con il clan Desiderio di Pagani che da anni detta legge con i propri esponenti a Mercato San Severino e zone vicine. Sotto chiave 2 milioni e mezzo di euro disposti dalla Sezione Riesame e Misure di Prevenzione su proposta congiunta del Procuratore capo di Salerno e della Direzione Investigativa Antimafia del capoluogo. Si tratta, del complesso aziendale Amg allestimenti di Mercato San Severino (attività che si occupa di preparazione fiere con noleggio palchi e pedane), di un ristorante a Roccapiemonte (Cuore di mamma) oltre quote di un fondo pensione e buoni postali. Il decreto di sequestro eseguito dagli uomini della Direzione Investigativa Antimafia è stato emesso all’esito della complessa attività d’indagine condotta dalla Sezione Dia di Salerno finalizzata alla ricostruzione del profilo di pericolosità sociale sia generica (dal 2009 al 2021), che qualificata (dal 2015 al 2017) del “proposto”, riconosciute entrambe sussistenti dal Tribunale di Salerno. Il 63enne Michele Izzo infatti, è indiziato di appartenere all’associazione camorristica ‘clan Desiderio’, operativa sul territorio della Valle dell’Irno, ed è stato ritenuto, per condotta e tenore di vita, sulla base di elementi di fatto segnatamente costituiti dalle risultanze investigative di un procedimento penale iscritto nei suoi confronti per reati fallimentari, che viva abitualmente, anche in parte, con i profitti di attività delittuose. Il sequestro di prevenzione, in seguito all’accertamento della sproporzione tra il patrimonio di fatto disponibile e la posizione reddituale, ha riguardato i due interi compendi aziendali operativi nel settore degli allestimenti e noleggi di attrezzature per l’organizzazione di fiere ed eventi, una ditta individuale operante nel settore della ristorazione, quote di un fondo pensione e buoni postali. Il valore complessivo del sequestro è stimabile in circa 2,5 milioni di euro. Lo stesso Izzo qualche anno fa finì in un’inchiesta della Dda di Salerno che lo avrebbe ritenuto vicino al gruppo guidato dal paganese Pietro Desiderio alias Pierino Maradona. Per gli inquirenti da “vittima” di un clan di camorra, Izzo sarebbe poi passato ad agevolarne alcune attività, come recupero di soldi e assunzioni di persone vicine al sodalizio. Ora il sequestro beni perchè ritenuto proprio vicino alla cosca di origine paganese.