Bellizzi. A salutare Enzo gli ultras con cori e fumogeni - Le Cronache Cronaca
Cronaca Bellizzi

Bellizzi. A salutare Enzo gli ultras con cori e fumogeni

Bellizzi. A salutare Enzo  gli ultras con cori e fumogeni

di Arturo Calabrese

Palloncini, applausi, fumogeni e un tifo da stadio. È stato salutato così Vincenzo Bove, il giovane di Bellizzi morto domenica mattina in un incidente stradale sulla provinciale tra Montecorvino Rovella e Giffoni Valle Piana. La bara, ricoperta di sciarpe è stata trasportata a spalla dagli amici nella chiesa del Sacro Cuore di Bellizzi dove si è tenuto il rito funebre. Don Antonio, il parroco che ha celebrato le esequie, ha detto che il 22enne ha da giocare la sua partita migliore. “La misericordia – le sue parole – possa essere la consolazione per la famiglia di Vincenzo. Questo giorno e questa perdita devono essere vissute con la preghiera e con la speranza della resurrezione. Vincenzo amava la vita e deve essere proprio la vita, adesso, a dare la forza alla famiglia per andare avanti e per continuare a ricordarlo”. Un pensiero, poi, ai giovani: “Siate cauti e prudenti”. Grande tifoso della Salernitana, è stato ricordato proprio per questa sua passione e cioè il calcio sia quello giocato che quello dei campionati maggiori. Ad attendere l’uscita del mesto feretro dalla chiesa, palloncini bianchi, fumogeni, un lungo applauso ed uno striscione. “Un destino crudele – recitava a caratteri cubitali – ti ha strappato dalla terra, ma non dalla nostra mente… resterà con noi il tuo viso sorridente!”. Provato il sindaco Mimmo Volpe: “Abbraccio la famiglia, il papà Matteo, la mamma Rosaria, la sorella Marika, gli zii, i cugini. È un intero comprensorio che sta accumulando tristezza in questi giorni, tra casualità e omicidi violenti (si riferisce all’assassinio di Tina Sgarbini a Montecorvino Rovella, ndr) stiamo vivendo una grande sofferenza – le sue parole – il problema è che quando si spezza una giovane vita, il paese rimane incredulo. Immagino il dolore della famiglia, dei genitori, della sorella. Ne approfitto perché sia un monito – aggiunge il primo cittadino – utilizziamo la prudenza ogni giorno perché il pericolo è dietro l’angolo. Dobbiamo stare attenti. La vita ha un valore indefinito, quindi l’appello che faccio ai giovani è di amare la propria vita. Questo ragazzo era un simbolo della vita – ricorda Volpe – giocava a pallone, stava in club, era parte integrante della nostra comunità”. Mimmo Volpe, poi, formula un messaggio a tutti i cittadini, ma in particolare ai giovani: “State attenti, la vita è un soffio – dice commosso – un bravissimo ragazzo ed educato. Faceva dell’amicizia il suo vivere e l’appello che faccio è amare la propria vita fino all’ultimo, difenderla, tutelarla perché si lascia un dolore troppo duro da sopportare”. Gli ultras hanno voluto salutare, a modo loro, il compagno andato via per sempre e lo hanno fatto con un coro da stadio, coi fumogeni, con gli applausi. “Vincenzo vive”, hanno cantato. Un’intera comunità ha partecipato commossa all’addio solenne ad un giovane strappato troppo presto da quella vita che tanto amava. Gli amici, i tanti ragazzi di Bellizzi ma anche del comprensorio, hanno voluto ricordarlo con una maglietta ed una sua foto. “Il tuo sorriso – si legge – resterà impresso nei nostri cuori”. Occhi lucidi, lacrimi, pianti e singhiozzi da parte di tutti, anche di chi, più grande d’età, gioco forza non lo conosceva personalmente ma come ogni anziano lo vedeva come un proprio nipote. La comunità ha perso un figlio ed un nipote.