di Carmine Landi
BATTIPAGLIA. Il carovita coinvolge anche i morti.
Nei giorni scorsi, l’amministrazione ha predisposto le nuove tariffe dei servizi cimiteriali.
Gerlando Iorio, Ada Ferrara e Carlo Picone, membri della commissione straordinaria che regge le sorti della città, hanno apportato al tariffario del camposanto delle significative modifiche.
La triade, infatti, ha eliminato le distinzioni tra le varie zone dei cimiteri, sì da evitare erronee interpretazioni del nuovo regolamento comunale di polizia mortuaria.
Un mutamento di particolare rilevanza, dal momento che le fattezze degli esborsi da assicurare alle casse comunali erano ripartiti in base all’area del plesso cimiteriale fin dagli ultimi anni dell’era di Alfredo Liguori.
Se, da un lato, non si può parlare in senso globale d’un aumento delle tariffe, dall’altro canto si può facilmente prendere atto di una diffusa tendenza a ritoccare le cifre verso l’alto.
Rispetto all’anno scorso, ad esempio, crescono i diritti che si dovranno pagare al Comune per il trasporto della salma, che passano dai 130 euro del 2014 ai 150 del 2015. Per quel che riguarda l’ingresso o l’uscita della salma, invece, l’obolo resta sempre di 80 euro, mentre s’assiste a un lieve calo per quel che riguarda il diritto d’ingresso o uscita dei resti mortali o delle ceneri, che diminuisce del 33%, ossia da 60 a 40 euro.
Un sensibile ritocco verso l’alto, invece, sul diritto per le operazioni di esumazione, estumulazione e traslazione delle salme, che sale a 150 euro rispetto al centone del 2014. Adesso, inoltre, occorre pagare pure 15 euro per il diritto per l’istruttoria delle pratiche amministrative.
E sale di ben 100 euro, passando dai 300 dello scorso anno agli attuali 400, il costo del diritto per l’inumazione in campo comune, mentre rimane invariato – ancora a 100 euro – il diritto per l’inumazione di parti anatomiche o d’un feto.
Un vero e proprio salasso, con aumenti del 100%, per quel che riguarda il diritto sulla concessione del fosso distinto e della nicchia per i resti mortali e per le ceneri: nel primo caso, infatti, si passa dai 400 euro di settembre 2014 agli attuali 800, mentre, per quel che riguarda la nicchia, da 200 euro s’arriva a 400.
Sul diritto per l’apertura e la sepoltura in loculi o in nicchie, i commissari hanno operato un vasto accorpamento: fino all’anno scorso, infatti, veniva fatta distinzione tra nicchia (40 euro), loculo piccolo (50 euro) e loculo grande (80 euro), mentre d’ora in poi ci sarà un’unica tariffa di 50 euro. Lo stesso vale per la chiusura di loculi e nicchie: finora, infatti, venivano elargiti al Comune 40 euro per la chiusura della nicchia, 70 per il loculo piccolo e 100 per il loculo grande, ma d’ora innanzi la sola tariffa corrisponderà a 120 euro. Notevole, invece, l’incremento che riguarda la chiusura del fosso distinto: qui si passa da 300 a 500 euro. Aumentano anche i costi relativi allo smaltimento dei rifiuti, che passano da 150 a 200 euro. Basta confusione, invece, sul diritto per la concessione dei loculi, che non sono più distinti tra grandi e piccoli, né tra differenti livelli, né tra varie aree del cimitero. Un’unica tariffa, 2205 euro, che, però, supera d’oltre sette centoni quella che finora era la più alta, ossia i 1500 per i loculi grandi del secondo livello.