«I censori sono stati partecipi del malgoverno di Alba» : queste sono state le dure parole con cui il sindaco di Battipaglia Cecilia Francese ha risposto agli attacchi ricevuti in materia di politica ambientale, in occasione della conferenza stampa tenutasi ieri mattina a Palazzo di Città. Nel mirino degli oppositori della Francese – su tutti l’assessore emerito ai lavori pubblici Giuseppe Provenza – erano finiti numerosi provvedimenti adottati dall’amministrazione Comunale, a partire dall’aumento della Tari sino all’adozione del cosiddetto fattore di pressione che limita l’ampliamento di insediamenti inquinanti presenti sul territorio. «I soliti censori sono stati partecipi alle vecchie gestioni, spesso sanno e non parlano e questo è molto grave -ha attaccato il primo cittadino di Battipaglia. Proprio per questo non avrebbero diritto di parola». La Francese si è riferita, in particolare, alla gestione dell’Alba srl, la società partecipata che si occupa del ciclo integrato dei rifiuti nella città capofila della Piana del Sele. A gravare sulle casse del Comune – secondo il Sindaco – e a rendere purtroppo indispensabile l’aumento della Tari nonostante le promesse fatte in campagna elettorale, sarebbero stati i costi ingenti sostenuti dall’ente per la ricapitalizzazione della partecipata, che tuttavia non avrebbe contribuito a generare il riassetto strutturale auspicato. «Alba dal 2003 ad oggi nonostante le varie ricapitalizzazioni è costata oltre 150 milioni di euro più 14 per la ricapitalizzazione», ha dichiarato infatti la Francese. Gli esborsi rilevanti dalle casse comunali non sarebbero però serviti a consentire l’abbassamento della Tassa sui rifiuti solidi urbani: questa è stata la giustificazione addotta dal sindaco di Battipaglia alla recente deliberazione che ha definito l’aumento del tributo comunale. Nel mirino del sindaco sono anche finiti alcuni debiti occulti, che non sarebbero stati noti durante la campagna elettorale del 2016, in cui la stessa Francese, allora candidata a rivestire carica di primo cittadino pose come priorità la riduzione dei tributi comunali di ogni sorta. «La Tari sarebbe aumentata comunque -ha infatti concluso senza mezzi termini il sindaco- Alcuni debiti sono stati messi sotto il tappeto, ma comunque risultano contratti e per questo motivo il Comune ha l’obbligo di pagarli». Ancora non sono chiare le tempistiche entro le quali si riuscirà a portare a compimento la ristrutturazione della partecipata. Ad essere certe sono però la rimodulazione dei contratti di dipendenti che ricevono uno stipendio maggiore rispetto alla mansione effettivamente ricoperta e l’affidamento in gestione di servizi diversi da quello della nettezza urbana: saranno queste le linee guida entro le quali continuerà a muoversi l’amministrazione di Alba.
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