Barone: Cavour, «è un quadro poco rassicurante e responsabilità politico/amministrativa» - Le Cronache
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Barone: Cavour, «è un quadro poco rassicurante e responsabilità politico/amministrativa»

Barone: Cavour, «è un quadro poco rassicurante e responsabilità politico/amministrativa»

di Erika Noschese
L’Auditorium dovrebbe essere affidato al Conservatorio Martucci di Salerno. Nella mattinata di ieri, infatti, in commissione Trasparenza i consiglieri hanno ottenuto l’impegno del capostaff del sindaco a dare indicazioni precise al direttore generale perché gli uffici non procedano nell’elaborazione di un avviso per l’acquisizione di una manifestazione di interesse per l’affidamento dell’Auditorium. Ad annunciarlo la consigliera di opposizione Elisabetta Barone, ricordando che il Consiglio comunale, nella seduta del 30 novembre si è espresso all’unanimità perché l’Auditorium fosse assegnato al Conservatorio Martucci di Salerno.
Consigliera Barone, l’Auditorium potrebbe essere affidato al Martucci…
«Stamattina (ieri per chi legge ndr) in commissione trasparenza abbiamo ottenuto l’impegno del capostaff del sindaco a dare indicazioni precise al direttore generale perché gli uffici non procedano nell’elaborazione di un avviso per l’acquisizione di una manifestazione di interesse per l’affidamento dell’Auditorium. Abbiamo ricordato che il Consiglio comunale, nella seduta del 30 novembre si è espresso all’unanimità perché l’Auditorium fosse assegnato al Conservatorio Martucci di Salerno. È stato fatto notare che in caso di Avviso di manifestazione di interesse il Conservatorio non potrebbe partecipare poiché il suo Statuto non prevede questa possibilità. E, d’altra parte, considerato che i locali del Conservatorio, attualmente di proprietà del Comune di Salerno, sono già stati assegnati dall’Ente in comodato d’uso gratuito al conservatorio Martucci, non si capisce perché si sia trovata tanta difficoltà ad assegnare anche i locali dell’Auditorium allo stesso Conservatorio nella modalità di comodato d’uso gratuito. Abbiamo acquisito l’impegno del capostaff Vincenzo Luciano a dare indicazioni precise agli uffici perché la volontà unanime del Consiglio comunale sia realizzata al più presto. Sono particolarmente lieta dell’esito di questa vicenda che restituisce alla città un bene terminato nel 2016 e ad oggi inutilizzato. Desidero ringraziare il presidente della Commissione trasparenza per aver accolto immediatamente l’invito a verificare perché dopo due mesi dalla deliberazione comunale non si fosse proceduto con l’assegnazione dell’Auditorium al Conservatorio Martucci. Grazie anche all’impegno di tutti i consiglieri di maggioranza e di opposizione che su questa questione hanno espresso un voto unanime perché un bene così importante per la vita culturale della nostra città fosse assegnato all’Ente preposto alla formazione musicale delle giovani generazioni non solo della nostra città. È, infatti, opportuno ricordare che il Conservatorio Martucci è tra i primi in Italia per quantità e qualità degli studenti che accoglie provenienti sia dal territorio locale che nazionale che internazionale. Ora ci aspettiamo che in breve tempo questa vicenda possa dirsi definitivamente conclusa e che il Conservatorio possa finalmente utilizzare l’Auditorium a beneficio degli studenti e dell’intera città».
Consigliera Barone, stop ai lavori in piazza Cavour per la realizzazione dei parcheggi. La maggioranza è in posizione scomoda in quanto rischia di dover risarcire la ditta. Cosa ne pensa?
«La vicenda molto complessa e dai contorni nebulosi richiederebbe opportuni approfondimenti. In sintesi, posso dire che dai documenti disponibili on line e dai pochi che mi sono stati dati, a fronte delle mie richieste, si evincono un quadro poco rassicurante e responsabilità nella conduzione politico/amministrativa della lunga vicenda che ha visto succedersi vari colpi di scena, decisioni ondivaghe e una piazza devastata sotto gli occhi di tutti, cittadini e turisti, che ne sono stati privati da anni. L’esito del contenzioso tra l’amministrazione e la società concessionaria non è scontato e potrebbe esporre l’ente, ovvero noi cittadini, al pagamento dei quasi tre milioni e mezzo di euro, oltre le spese legali e processuali. Peraltro, nella vicenda già strana, si aggiunge la non chiara definizione della proprietà dell’area di cui l’ente avrebbe una concessione trentennale a fronte dei 99 anni concessi alla all’ATI che avrebbe dovuto realizzare I lavori. Alla fine siamo rimasti con un pugno di mosche in mano: nessun parcheggio, nessuno stallo, nessun box, obbligo di ripristino dell’area con eventuali ulteriori aggravi economici. È una vicenda che si commenta da sola e che attesta quantomeno l’ingenuità e/o l’imperizia di chi l’ha governata».
Carenza di impianti sportivi, sempre più società denunciano l’inadeguatezza delle attuali strutture esistenti…
«La carenza di strutture sportive adeguate è un fatto acclarato. Finora abbiamo assistito a una grande creatività progettuale con la presentazione di rendering entusiasmanti, a roboanti proclami e alla realizzazione di poche opere costosissime, prive della necessaria manutenzione e quindi dissestate in breve tempo. Inoltre, ci siamo privati degli investimenti di imprenditori che intendevano realizzare impianti sportivi di una certa rilevanza (vedi la proposta di realizzazione di una cittadella dello sport oltre alla necessaria e urgente ristrutturazione dello stadio Arechi da parte di Iervolino). Prima di costruire nuove strutture sarebbe opportuno valutarne la sostenibilità onde evitare di ritrovarsi scheletri abbandonati che incrementano solo il degrado urbano senza apportare alcun beneficio ai cittadini. Manca una visione strategica ed organica capace di individuare le priorità e disegnare una città realmente vivibile anche per le future generazioni, abbandonando i sogni megalomani e puntando ad azioni concretamente realizzabili. Qualche cantante in meno, qualche festa in meno e qualche luminaria in meno consentirebbe di trovare le risorse finanziarie per i servizi essenziali di una città che ama definirsi ‘europea’».
Arcigay Salerno ha da poco annunciato la volontà e la necessità di lasciare la storica sede di via Fasanella. Era stato proposto un regolamento per la gestione dei beni pubblici finiti oggi nel dimenticatoio…
«È da anni che ho proposto di regolamentare l’assegnazione degli spazi in base a criteri oggettivi e a procedure trasparenti. D’altra parte la concessione gratuita degli spazi va data a condizione che le associazioni richiedenti si facciano carico delle spese di gestione e manutenzione degli spazi. Così pure nel regolamento va sancito che la concessione gratuita non può dar vita ad attività di carattere commerciale.