«Registriamo ancora una volta un episodio di malamovida che in verità, ormai, non ci meraviglia più di tanto. Per il semplice motivo che sono caduti tanti valori, tanti freni e vincoli sui quali una volta si reggeva la nostra società. Del resto dov’è la famiglia? Dove sono la scuola, la Chiesa, le Istituzioni? Sono purtroppo tutti venuti meno al compito che avevano. È doloroso dirlo, ma c’è stata una diserzione che ora ci fa pagare il conto». Lo dichiara la consigliera di maggioranza Barbara Figliolia, presidente della commissione Politiche Sociali in merito agli ultimi episodi che si sono registrati in città. «L’ episodio in sè mi preoccupa, ma ancor di più la constatazione, ormai evidente, della deriva educativa. Le regole, cui ciascuno dovrebbe obbedire o seguire, sono sempre meno osservate. E soprattutto non insegnate con l’esempio. Anzi molto spesso violate proprio da chi dovrebbe inculcarle – ha aggiunto la Figliolia – Allora è giunto il momento di affrontare il problema con risolutezza e determinazione. Tutti coloro che hanno la responsabilità di far rispettare le regole hanno l’obbligo di farle rispettare davvero, altrimenti si alzi bandiera bianca e si accetti di essere perdenti. Si dichiari, di fronte ad una nostra incapacità, di non essere in grado di gestire i tempi nuovi, di educare le nuove generazioni che senza l’indicazione di punti di riferimento solidi e validi e di regole certe rischiano di correre pericolosamente verso il nulla. È chiaro che ciò che è accaduto è molto grave, ma per come stanno andando le cose e con questo scenario, non possiamo che aspettarci il peggio. E lo dico da educatrice, da mamna e da Amministratrice, che non desidera alzare bandiera bianca, che non vuole arrendersi, né girarsi dall’altra parte davanti ad episodi come quello raccontato. Ne’ può infine sottovalutare l’emergenza chi è preposto all’ordine pubblico e alla sicurezza sociale, così come i servizi sociali che hanno il compito di vigilare sulle devianze del mondo giovanile. Spetta alla scuola, tra l’altro, tenere uno stretto rapporto con le famiglie e con le politiche sociali del Comune per segnalare i casi preoccupanti di bullismo e di inclinazione all’alcool. Solo se c’è collaborazione si riuscirà ad ottenere un risultato soddisfacente, altrimenti la nostra società rischia il disfacimento».
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