Accusati di bancarotta l’ex patron della movida Enzo Bove, difeso da Michele Tedesco, ed il suocero Rosario Marinelli patteggiano la pena a un anno ed otto mesi di reclusione, pena sospesa. La sentenza è stata emessa ieri dal Gip Sergio De Luca.
L’accusa di bancarotta riguardava lo 089, il bar noto in città per essere stato l’apripista della movida salernitana.
Enzo Bove ha anche ricoperto il ruole di consigliere delegato alla movida salernitana.
La società “Hablame Luna” con cui gestiva il caffè “089” di via Roma fu dichiarata fallita nel febbraio del 2012, ma secondo la Procura in quel crac non sarebbe stato tutto regolare, anzi vi furono condotte che avrebbero tratto in inganno i creditori e gli avrebbero sottratto risorse. Per questo il sostituto procuratore Francesco Rotondo aveva chiesto il rinvio a giudizio sia di Enzo Bove che dell’altro socio della “Hablame Luna”, il suocero Rosario Marinelli che era l’amministratore della società e figurava pure nella srl Nasa, proprietaria del ristorante “Fratelli La Bufala”. Nel motivare il consenso al patteggiamento il pm Rotondi ha considerato l’esito delle attività difensive ed in particolare della consulenza tecnica di parte a firma del dottor Nicola Ietto. Tutto questo ha ridimensionato l’ipotesi accusatoria originaria consentendo di addivenire ad una pena patteggiata al minimo edittale.