di Erika Noschese
La celebrazione dell’ottantesimo anniversario della Liberazione d’Italia dal nazifascismo a Salerno si tinge, quest’anno, di un’ombra di polemica e di un singolare “cortocircuito” istituzionale. Mentre l’amministrazione comunale, alle prese con una conclamata crisi finanziaria che la avvicina sempre più al dissesto, sembra faticare a reperire fondi anche per le spese più basilari, una decisione ha destato sconcerto e indignazione tra i cittadini e le associazioni del territorio: l’impossibilità di acquistare due semplici corone di fiori per onorare la memoria dei caduti e dei partigiani.
La comunicazione giunta da Palazzo di Città alla Prefettura ha lasciato molti increduli, soprattutto alla vigilia di una ricorrenza così significativa per la storia del Paese. Quest’anno, infatti, il tradizionale omaggio floreale ai luoghi simbolo della Resistenza salernitana – dalla lapide dedicata a Ugo Stanzione in Piazza Ferrovia ai monumenti partigiani presso la Provincia – avrebbe dovuto saltare per la sorprendente “mancanza di fondi”. Una giustificazione che stride fortemente con le notizie, spesso oggetto di dibattito, relative all’erogazione di contributi comunali ad altre realtà e a spese ritenute da molti quantomeno discutibili.
In questo contesto, a farsi carico di un compito che apparirebbe scontato per un’istituzione pubblica, è stata l’Anpi di Salerno. L’associazione, che da anni è il motore propulsivo delle celebrazioni del 25 Aprile in città, animando un corteo partecipato che attraversa le vie principali, ha deciso di intervenire direttamente per garantire che il doveroso omaggio floreale non venisse meno. Secondo indiscrezioni provenienti da ambienti comunali, sarebbe stato lo stesso presidente del coordinamento provinciale dell’Anpi, Ubaldo Baldi, insieme agli iscritti, ad acquistare e pagare di tasca propria le due corone. Un gesto emblematico che pone interrogativi inquietanti sul senso di priorità e sulla sensibilità storica dell’amministrazione comunale. Come è possibile che un ente che annualmente partecipa con la sua rappresentanza istituzionale alle commemorazioni promosse dall’Anpi, sfilando al fianco dei suoi rappresentanti, si tiri indietro di fronte a una spesa così esigua e simbolica? Duecento euro per due corone di fiori appaiono una cifra irrisoria se paragonata alle risorse destinate ad altre iniziative.
Proprio per fare luce su questa vicenda, comprendere le ragioni di questo “passo falso” da parte del Comune e soprattutto per dare voce all’impegno e alla determinazione dell’Anpi nel preservare la memoria della Liberazione, abbiamo intervistato Ubaldo Baldi, presidente provinciale dell’associazione. In questa intervista, cercheremo di capire il suo punto di vista su quanto accaduto, il significato di questo gesto di “supplenza” e le sue aspettative per le celebrazioni del 25 Aprile in una Salerno che, nonostante le difficoltà economiche, non può e non deve dimenticare le proprie radici antifasciste.
Sembrano serpeggiare polemiche in merito alle celebrazioni del prossimo 25 aprile nella città di Salerno. Qual è la posizione dell’Anpi, in merito?
«Personalmente e come Anpi provinciale non abbiamo alcuna volontà di rinfocolare polemiche, avendo sempre avuto buoni rapporti con il sindaco Napoli e la sua amministrazione».
Quindi, come interpretate le recenti difficoltà riscontrate?
«Siamo sicuri che si è trattato di un disguido o comunque di una effettiva necessità dettata dalle difficoltà di spesa che le amministrazioni comunali hanno data la politica di restrizione della spesa pubblica».
L’Anpi si è offerta di coprire le spese. Questa decisione peserà sul vostro bilancio?
«Siamo orgogliosi di poter sostenere come Anpi provinciale questa spesa modesta ma che per noi è comunque un sacrificio, non avendo sussidi o elargizioni da nessuno, basiamo i nostri modesti bilanci solo sul tesseramento».
Sembra che il vostro rapporto con il Comune sia solido, nonostante questo episodio. Ci può parlare della vostra collaborazione passata e presente?
«Siamo sicuri si tratti di un disguido. Il nostro rapporto con il Comune di Salerno è ottimo, ne è testimonianza il recente evento/mostra organizzato assieme alla Società Salernitana di Storia Patria e l’Archivio di Stato e lo stesso Comune per celebrare la donazione dell’Archivio storico dell’ANPI all’Archivio storico Comunale. La mostra, oltretutto, è aperta fino al 10 maggio prossimo».
Il 25 aprile si avvicina, un anniversario importante. Cosa significa quest’anno per voi e quali iniziative avete in programma?
«Quest’anno, ottantesimo della Liberazione, avrà maggior significato e valore la partecipazione al corteo del 25 Aprile, a cui abbiamo chiamato a partecipare una vasta rete di associazioni e partiti, ognuno con le proprie bandiere, ma dietro quella dell’antifascismo. L’ANPI di Salerno è giunta a questa data con una serie di iniziative sul territorio che hanno visto mobilitati i nostri tesserati nelle circa venti sezioni provinciali. Siamo una realtà importante e sapremo opporci con forza ai revisionismi, capovolgismi o tentativi di riscrivere la storia della Resistenza».
Avete il sospetto che ci siano forze esterne che cercano di ostacolarvi?
«Probabilmente c’è qualcuno che rema contro, ma ripeto a questo punto ce ne faremo carico noi come ANPI orgogliosamente, certamente i nostri caduti non resteranno ogni 25 aprile senza corone!».





