di Luca Ferrini
“…Noi – Che abbiamo chiesto al cielo di ridare a noi – Gli anni più belli”. E saranno proprio gli anni più belli di una straordinaria carriera che Claudio Baglioni racconterà al pubblico della Reggia di Caserta, nel doppio appuntamento che lo vedrà protagonista accompagnato dall’Orchestra Filarmonica “Giuseppe Verdi” di Salerno e dal Coro del Teatro dell’Opera di Salerno, questa sera e domani. Due serate magiche e dalle fortissime emozioni che racchiudono cinquant’anni di grandi successi discografici e che vanno a chiudere la VII edizione di Un’Estate da RE, la manifestazione musicale programmata e finanziata dalla Regione Campania (fondi POC 2014-2020), organizzata e promossa dalla Scabec in collaborazione con il Ministero della Cultura, la Direzione della Reggia di Caserta, il Comune di Caserta e il Teatro Municipale “Giuseppe Verdi” di Salerno, con la direzione artistica del Maestro Antonio Marzullo. Due serate che hanno fatto registrare come prevedibile il sold out poche ore dopo l’apertura della prevendita. Claudio Baglioni – romano, classe 1951 –, imbracciando la sua chitarra o sedendo al suo pianoforte, ha compiuto una vera e propria rivoluzione musicale grazie alla sua arte compositiva, alla grande capacità istrionica e comunicativa, e all’innata voglia di evolversi e modificarsi in linguaggi sempre nuovi e moderni. Alla Reggia di Caserta, Baglioni si racconterà in musica con due serate evento che ripercorrono la sua storia in chiave pop-rock sinfonica, spaziando dalle sonorità della grande orchestra classica e del coro lirico a quelle di una poderosa big band con voci moderne. Uno spettacolo che fonde i molteplici linguaggi musicali in un dialogo fitto di suoni ed emozioni, in cui la voce di Baglioni sarà accompagnata, come abbiamo detto, dall’Orchestra Filarmonica “Giuseppe Verdi” di Salerno e dal Coro del Teatro dell’Opera di Salerno. Sul podio una bacchetta prestigiosa, quella del poliedrico Geoff Westley: direttore, pianista, produttore e arrangiatore britannico che durante la sua carriera ha lavorato con le più importanti orchestre del mondo. Westley è stato Direttore musicale dei Bee Gees e ha collaborato con artisti del calibro di The Carpenters, Peter Gabriel, Phil Collins, Andrew Lloyd-Webber, Gerry Goldsmith, Hans Zimmer. Oltre ai brani più memorabili della sua produzione, Claudio Baglioni eseguirà, per la prima volta in assoluto, dopo 40 anni dalla pubblicazione, l’intero concept album Strada Facendo, di cui Geoff Westley fu arrangiatore e produttore. 22 i brani in programma, tra questi “Via”, “I vecchi”, “Notti”, “Ragazze dell’est”, “Strada facendo”, “Fotografie”, “Ora che ho te”, “Buona fortuna” e “Avrai”. Intanto cresce l’attesa anche per il tour estivo del cantautore romano, che farà tappa anche a Salerno il prossimo 8 novembre al Teatro Municipale Giuseppe Verdi. Dopo il grandissimo successo di “Dodici note solo”, Claudio Baglioni da novembre tornerà dal vivo con nuove date live nei maggiori teatri lirici e di tradizione d’Italia. “Dodici note solo bis” vedrà nuovamente Baglioni – voce, pianoforte e altri strumenti – con le composizioni più preziose del suo repertorio, protagonista assoluto del concerto più appassionante della straordinaria carriera di un artista sinonimo di grande musica e poesia, vincitore del Premio Tenco 2022. Il Premio Tenco è il riconoscimento assegnato dal 1974 alla carriera degli artisti che hanno apportato un contributo significativo alla canzone d’autore mondiale. «Di raffinata scrittura musicale – si legge nelle motivazioni per l’assegnazione del Premio – Claudio Baglioni, sin dalla fine degli anni Sessanta ricerca attraverso la canzone quell’attimo di eterno che tramite l’arte sappia descrivere la vita, per “battere il tempo a tempo di musica”. Ha cantato le storie minime che sono di tutti e i grandi temi dell’uomo, quando con la sua Trilogia dei colori ha cercato risposte a domande universali. Suo il disco italiano più venduto di sempre (“La vita è adesso”), sua la canzone del secolo (“Questo piccolo grande amore”), e una ricerca continua nei live, fino all’evento totale al Teatro dell’Opera di Roma. Suo il ponte umano costruito con O’Scia’, a Lampedusa, lì dove serve essere presenti, dove la musica si fa canto, fiato, afflato, reale mano tesa verso l’altro».