Il Tar ha accolto il ricorso della Ormeggi Autori srl contro l’Autorità Portuale di Salerno che aveva previsto la riduzione del 17% della lunghezza dei pontili in concessione. Il tribunale amministrativo ha ritenuto i provvedimenti impugnati adottati in “violazione del principio di proporzionalità e ragionevolezza”, come evidenziato dalla relazione depositata dalla Capitaneria di Porto di Napoli che ha lavorato su mandato di una ordinanza Collegiale. Ma cerchiamo di ricostruire la vicenda.Con la deliberazione del Comitato Portuale dell’Autorità Portuale di Salerno (17/2014 del 26/09/2014) si esprime parere favorevole al progetto di risistemazione della darsena derivata dal prolungamento del molo Manfredi che, per effetto, prevede la riduzione del 17% della lunghezza dei pontili in concessione alla società di ormeggi. La Autuori presenta ricorso. E sostiene che vi sarebbe la “eccesso di potere, violazione dei principi di imparzialità e buon andamento, in quanto la disposta riduzione e delocalizzazione si tradurrebbe in una revoca parziale della concessione non consentita e irragionevole, perché l’area su cui insistono i pontili della società in concessione non sono interessati dai lavori di ampliamento del porto. Ancora: i provvedimenti impugnati sarebbero illegittimi perché fondati su presupposti fattuali del tutto errati. Non ultimo:i provvedimenti impugnati sarebbero illegittimi per violazione del principio di imparzialità, in quanto nella riunione del Comitato Portuale (del 26 settembre 2014) ha partecipato quale rappresentante della Camera di Commercio, Agostino Gallozzi, che è socio di maggioranza e Presidente del Consiglio di Amministrazione, nonché legale rappresentante della Gallozzi Group s.p.a. e amministratore delegato della Marina d’Arechi s.p.a., società che hanno un interesse in conflitto con l’imparziale perseguimento del pubblico interesse”. Vista la delicatezza della materia, il Collegio dispone una relazione alla Capitaneria di Porto di Napoli che riporta: “La società ricorrente occupa uno specchio d’acqua ubicato all’interno del Porto di Salerno in prossimità del recente prolungamento del Molo Manfredi. L’attuale distribuzione dei pontili presenti in loco risulta essere compatibile ai fini della sicurezza della navigazione in quanto nulla è mutato rispetto all’originaria concessione demaniale marittima. Non risulta, invece, compatibile con il futuro assetto del porto. In particolare, il prolungamento definitivo del molo Manfredi verso la diga di sopraflutto non consentirebbe una nuova distribuzione dei pontili con sbocco nel porto commerciale, in quanto l’area verrà totalmente riconvertita per ospitare il traffico crocieristico e, quindi, tutte le attività presenti nella citata area dovranno essere de localizzate all’esterno del porto commerciale. Ne deriva, quindi, i pontili dati in concessione alla società ricorrente saranno di certo incompatibili con la futura sistemazione del porto commerciale”. Secondo la Capitaneria di Porto, in attesa del completamento dei lavori di potenziamento del molo Manfredi e della conseguente delocalizzazione all’esterno del Porto commerciale dei pontili galleggianti destinati all’ormeggio delle unità da diporto, si potrebbe ipotizzare una soluzione tampone, che consentirebbe di mantenere inalterati gli specchi acquei e i pontili galleggianti altrimenti in concessione della società ricorrente, con una semplice rimodulazione degli spazi della Nautica Salerno Mare s.r.l.. “Tale soluzione, logica e ragionevole, evidenzia che i provvedimenti impugnati sono stati adottati dall’Autorità Portuale in violazione del principio di proporzionalità e ragionevolezza, perché la stessa avrebbe potuto adottare altre soluzioni meno invasive per i concessionari, come ha dimostrato la verificazione depositata in atti”, conclude la sentenza.
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