di Monica De Santis
Da Salerno a Roma per protestare contro un anno di aperture e chiusure delle loro attività a causa dell’emergenza Coronavirus, Un anno in cui molti di loro hanno sofferto e stanno soffrendo e rischiano di non riuscire a ripartire. Così giovedì mattina il Movimento Politico Autonomi e partite Iva è sceso in piazza a Roma, “in rappresentanza di autonomi, professionisti, imprenditori, aziende e tutti i loro dipendenti, per tutte le categorie produttive ormai stremate dalle chiusure prolungate e senza adeguati ristori e per i dipendenti che attendono da mesi la Cig, spesso anticipata dai loro datori di lavoro”. E’ quanto spiega il Movimento in una nota mettendo in fila le proposte che girano al governo. Il Movimento Politico Autonomi e partite Iva ha chiesto il riconoscimento dell’80% delle perdite aziendali, come da modello tedesco, sulla base del confronto tra i fatturati 2018 e 2019-2020; la riapertura di tutte le attività produttive comprese le strutture ricettive; la Costituzione di specifici Assessorati degli Autonomi e partite Iva presso le Amministrazioni locali. La sospensione della tassazione e contribuzione, nonché dei costi fissi delle utenze commerciali relativamente ai periodi di chiusura forzata per emergenza sanitaria; sospensione dei termini di protesto per titoli, assegni ecc., causati dai periodi di chiusura forzata per emergenza sanitaria; sospensione cartelle esattoriali 2020-2021; proroga sospensione sfratti dei locali commerciali di attività in crisi a seguito dei periodi di chiusura forzata; Bonus Covid moment, a tutela degli Autonomi e Partite Iva che, in caso di contagio, non percepiscono alcuna indennità pur essendo impossibilitati a lavorare e quindi a produrre reddito; Fondo di solidarietà a favore degli Autonomi e Partite Iva.
“Ancora una volta abbiamo manifestato e denunciato la mancanza di veri sostegni economici per arginare il più possibile questa grave crisi sia sanitaria ma attualmente anche sociale ed economica. Noi che veniamo da Salerno e dal sud abbiamo portato le istanze di tanti imprenditori salernitani, dove alcuni comparti non riusciranno ad aprire i battenti. Specialmente quelli del turismo, ristorazione, ho.re.ca. Ed attività correlate che stanno pagando lo scotto più caro”, afferma Enzo Giordano coordinatore citta di Salerno.
“Al governo chiediamo di non protrarre questo periodo di incertezza ancora per tanto tempo. – dice Giuseppe Calvanese coordinatore Regione Campania – Chiediamo una riapertura graduale e in massima sicurezza rispettando tutti i protocolli necessari. ad oggi Hanno chiuso più di 400.000 imprese e si prevede, dopo lo sblocco dei licenziamenti più di 1 milione di disoccupati, una vera e propria catastrofe sociale. I ristori hanno coperto dati alla mano solo tra il tre e il 5% delle perdite effettive per le partite Iva, una vera miseria, Considerando che in questi mesi i costi fissi non si sono fermati come quello degli affitti, delle utenze, imposte regionali provinciali e comunali.Riteniamo che in un periodo di emergenza come questo della pandemia bisognava bloccare, come abbiamo già chiesto diversi mesi fa, tutti i costi che non erano possibile coprire, dato la mancanza di entrate.