Ascoltate le proposte della Fp Cgil nell’area vasta del Sele, in un quadro di luci e ombre. Lo hanno dichiarato il coordinatore medici Massimiliano Voza e il segretario generale Antonio Capezzuto analizzando l’atto aziendale presentato dall’Asl di Salerno. Su Eboli, infatti, si ratifica hub di riferimento la Cardiologia, con conferma di Elettrofisiologia ed Emodinamica che sono eccellenze di livello nazionale. «Come avevamo chiesto, si potenziano Nefrologia, eccellenza nazionale, con ulteriori 6 posti letto e l’istituzionalizzazione di due Uos (Dialisi e Immunopatologia), mentre Pneumologia acquisisce posti letto. Al netto della perdita della “previsione” di posti letto (dai 166 a 152) e della perdita di 2 posti in Malattie Infettive, peccato per la perdite complessiva delle Uo di Geriatria e Endocrinologia, e per la “declassificazione” di alcune Uos, come il Pronto Soccorso (che in compenso acquisisce l’Obi), Laboratorio e Ortopedia, la quale uscirà dalla rete dell’emergenza traumatologica, operazione che se da un lato viene presentata nella direzione dell’omogeneizzazione del Dea, dall’altro, come nel caso della Rianimazione, la cui classificazione come Unità Operativa Complessa, non si capisce perché viene “sollevata” sia da Eboli, sede attuale di primariato, rendendola “eterea”, lasciandola, quindi, solo come servizio con posti letto. Nel complesso, a parte Cardiologia, un depotenziamento delle funzioni emergenziali, pertanto, presidieremo affinché ciò non significhi la possibilità di non poter presidiare agevolmente un’attività di supporto come la Rianimazione, resa sicuramente più caduca, con eventuali ricadute negative per le attività complesse delle Uo Chirurgiche e della stessa Cardiologia», hanno spiegato Voza e Capezzuto. Per quanto riguarda il presidio ospedaliero di Oliveto Citra si : si rafforza la filiera dell’emergenza con la istituzionalizzazione dei posti letto di Cardiologia e dei posti di alta intensità e la vocazione di eccellenza chirurgica e orto-traumatologica. Al netto della perdita della “previsione” di posti letto (dai 92 a 82), non ci sarà alcun potenziamento della terapia del dolore, spoke di II livello regionale, e soprattutto per la perdita di Riabilitazione, indispensabile data l’alta prevalenza di anziani fragili nella zona, e quindi la prevalenza di co morbilità e cerebrovasculopatie acute con esiti meritevoli di riabilitazione, e data la presenza della UO di Chirurgia leader provinciale nelle patologie oncologiche geriatriche (es. cancro del Colon) e della UO di Ortopedia orientata alla Orto-Geriatria, come fratture di femore e protesi di anca. Male la mancata istituzionalizzazione del servizio di Urologia le cui ricerche sono un fiore all’occhiello. Su Roccadaspide che, rispetto al precedente atto aziendale, passa la dea di Vallo, e vede riconosciuta l’istituzionalizzazione di alcuni servizi, in vero già attivi, come il Day Surgery e la Cardiologia e la conferma di vocazione di territorialità con la lungodegenza e la previsione di attività proprie ospedale di comunità Su Agropoli, rispetto al precedente atto aziendale, bene la riconversione in un polo di Riabilitazione, per utilizzare al meglio le strutture, fanno sapere dalla Cgil Fp di Salerno spiegando che nel Cilento, su Sapri «chiederemo conto della mancata previsione dei posti letto di Nefrologia e della declassificazione della Medicina trasfusionale, nonostante la prevista in un Dea di I livello, che avrebbe dovuto andata di pari passi all’upgrading a UOC a Vallo della Lucania che, di fatto, scende dalla “previsione” di 322 posti letto a 286, perdendo alcune UO, alcune delle quali, in verità, non attive da tempo». In generale, invece, per quanto riguarda la Medicina territoriale, positiva le previsioni per le l’istituzionalizzazione dei 3 Hospice (2 nell’area Sud), e le previsioni per le aree interne con le 13 Cot (Centrali Operative Territoriali) e gli 8 Ospedali e le 33 Case di Comunità, «nonostante i tagli operati dal governo Meloni, con la volontà di utilizzare i fondi previsti dal Pnrr; mentre non è positiva la disarticolazione del Sistema 118 e il mancato potenziamento del Dipartimento di Prevenzione, nonostante la lezione che ci ha restituito il Covid – hanno aggiunto Voza e Capezzuto – Ora, la sfida sarà continuare il lavoro fatto sinora per il reclutamento di personale, per dare seguito effettivo alle previsioni, stante la carenza di disponibilità di operatori sanitari. Purtroppo, dal concorsone per i P.S. non arrivano segnali postivi: le domande sono inferiore ai posti disponibili. Su questo serve un cambio di passo da parte del governo, superando l’attuale forma di numero chiuso, oltre a scelte definitive sui tetti di spesa e l’assunzione di personale». er.no
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