Liste d’attesa infinite e una buona dose di disorganizzazione. Si può forse provare a riassumere così l’odissea vissuta dal signor Luciano che da mesi attende una visita, prenotata ma rinviata più e più volte per poi scoprire che la dottoressa è in maternità e non sarebbe rientrata prima dei prossimi mesi. Il signor Luciano doveva sottoporsi ad una visita cardiologica. La prima telefonata all’Asl risale al 20 novembre 2023 con prenotazione 15 febbraio 2024. «Tutto bene, pensavo, nonostante la lunga lista d’attesa che non aiuta chi ha urgenza di sottoporsi a visita medica ma cinque giorni prima della data stabilita mi contatta l’Asl per comunicarmi che la dottoressa è in ferie», ha raccontato l’uomo che, a quel punto, riceve una nuova prenotazione: 31 luglio 2024. La volta buona? Assolutamente no. «Lo scorso 2 luglio ho ricevuto una chiamata dall’Asl, la seconda e mi informano che la dottoressa è in maternità», ha raccontato ancora l’utente che ha provato a far valere le sue ragioni spiegando anche le difficoltà che stava riscontrando ma nulla. «Ho provato a spiegare ma non c’è stato nulla da fare, hanno chiuso la chiamata. A quel punto mi sono messo in contatto nuovamente con l’Asl, ho provato a prenotare a Nocera ma non c’era nulla da fare. Così, ho contattato il centro diabetologico dell’Asl di Pastena e solo grazie alla dottoressa Paky Memoli sono riuscito a risolvere: la dottoressa infatti mi ha integrato nella sua cardiologia, fissandomi l’appuntamento alla prima data utile, ottobre 2024 – ha raccontato ancora il signor Luciano – Senza l’aiuto della dottoressa Memoli non avrei potuto fare la visita presso l’Asl», costretto, come sempre accade in questi casi, a fare ricorso ad un centro privato con costi particolarmente eccessivi. Alla luce di quanto denunciato occorre constatare, purtroppo, il disservizio in cui è incappata la struttura, guidata dal dottor Michele Maucione, responsabile degli specialisti ambulatoriali del distretto 66, poco avvezzo a gestire il servizio e, di conseguenza, a fronteggiare il caos che viene dalle liste d’attesa, sempre più lunghe. Erika Noschese
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