E’ ancora con segno meno il bilancio dell’Azienda Sanitaria Locale di Salerno. Meno 22 milioni di euro circa la somma che non torna al manager Antonio Squillante. Martedì l’approvazione del bilancio di previsione con una deliberazione del direttore generale nella quale è iscritta: «Una perdita di euro 22 milioni a seguito della riduzione dei trasferimenti regionali per effetto dei decreti del Commissario ad Acta per la prosecuzione del Piano di rientro». Secondo la delibera dell’Azienda Sanitaria, a ripianare le perdite, recependo le osservazioni del collegio sindacale (che ha espresso un parere condizionato all’atto finanziario), Squillante avrebbe individuato cinque punti. Il primo: la riconversione del presidio di Agropoli che porterebbe, secondo il manager degli uffici di via Nizza, una riduzione dei costi di gestione della struttura sanitaria e la conseguente distribuzione del personale presso altre macrostrutture dove attualmente carenti sotto il profilo dei dipendenti. Ancora, il secondo: il già previsto accorpamento dei presidi ospedalieri di Roccadaspide, Oliveto Citra, Eboli e Battipaglia che dovranno confluire tutti nell’ospedale unico “Valle del Sele” che porterà – sempre a detta di Squillante – una ottimizzazione delle risorse. Poi, terzo punto: il manager prevede la definizione dei contratti con le organizzazioni sindacali, dei dirigenti con precise – si legge nel testo della delibera – «definizione circa l’utilizzo degli accessori contrattuali relativamente al personale». Altro punto ancora, per tenere a bada i conti, sarà il «monitoraggio trimestrale delle risorse utilizzate dalle strutture ospedaliere attraverso un comitato di budget». Infine ci sarà la «costituzione di un nucleo operativo per il controllo della spesa». Questi i buoni propositi di un bilancio già in perdita e che rispetto allo scorso anno registra maggiori aggravi di spesa in più. Meno diciassette milioni, infatti, la perdita iscritta nel 2013 rispetto al meno ventuno dell’esercizio finanziario in corso. Dati, che secondo la ricostruzione del manager Squillante e dei direttori amministrativo (Annamaria Farano) e sanitario (Anna Luisa Caiazzo), sarebbero stati positivi se solo la Regione Campania si fosse attenuta agli stanziamenti stabiliti dal decreto commissariale numero 42 del 2011.
Andrea Pellegrino