“Ascoltiamo il commercio o sarà la fine” - Le Cronache
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“Ascoltiamo il commercio o sarà la fine”

“Ascoltiamo il commercio o sarà la fine”

“Il “peso” degli aumenti dei contagi non può ricadere soltanto sulle attività commerciali”. La Confesercenti provinciale di Salerno non ci sta alla nuova ordinanza emessa dal Governatore De Luca e attraverso una nota chiede maggiori controlli e sanzioni per chi non si adegua, come già ribadito anche a livello regionale. “E’ questa la nostra linea”, dichiara il presidente Esposito, “altrimenti molte piccole imprese e tantissimi commercianti specie della ristorazione chiuderanno definitivamente. Proprio per questo sulla scorta dell’ultima ordinanza emanata dal presidente De Luca, la numero 75, i nostri uffici regionali hanno già chiesto i necessari chiarimenti, puntualmente arrivati a distanza di pochi minuti e che denotano una sensibilità importante per i settori coinvolti. Siamo al fianco delle Istituzioni per cercare di trovare la maniera giusta ed armonica per scongiurare il propagarsi anche di una crisi economica oltre a quella sanitaria ma dobbiamo essere coinvolti preliminarmente” prosegue il presidente Esposito, “sembra di riscrivere i “post” della fase 1 che tutti ci auguriamo possa davvero non ritornare mai più, ma è nostra intenzione avere chiare le idee specie per gli aspetti della comunicazione, ed allora riproponiamo con forza e determinazione l’ istituzione di un tavolo di lavoro permanente per l’ emergenza sanitaria ed economica che possa avere la partecipazione dei vertici sindacali di categoria. Le imprese al centro, perché siamo noi a dover chiedere i necessari chiarimenti e siamo sempre noi a dover comunicare ai nostri associati le decisioni istituzionali come per esempio che da stasera non potranno più fare il “take away” o che da domani non potranno più ospitare nelle proprie strutture i matrimoni già previsti e le cerimonie, probabilmente relativa al solo servizio buffet, comunicazioni tristi difficili che determineranno la criticità di decine di attività. Non è sempre e necessariamente colpa degli operatori del commercio, anzi i nostri operatori sono stati i primi a rimboccarsi le maniche per affrontare con serietà l’emergenza affrontando enormi costi gestionali, e non si può quindi condannarli ad una ulteriore crisi economica. Gli assembramenti ed il mancato utilizzo dei dispositivi di protezione individuali rappresentano esclusivamente un problema culturale, non delle imprese. L’invito è dunque quello di individuare e punire chi non rispetta le regole anti-covid. Siamo pronti come sempre a collaborare con la Regione, così come già dichiarato dal nostro presidente regionale Vincenzo Schiavo, e l”istituzione del “tavolo” è una priorità se vogliamo ragionare in maniera solidale e sostenibile ed insieme arginare meglio e con più forze l’emergenza sanitaria.