Questa mattina dirigenti, quadri e comunità militante del movimento “Indipendenza!” sono stati raggiunti dalla notizia dell’arresto del segretario nazionale Gianni Alemanno, avvenuta ieri sera a Roma. Arresto “d’urgenza” – importante sottolinearlo – motivato dal mancato rispetto, secondo l’accusa, di alcune disposizioni in merito ad orari di rientro e spostamenti previste dalla misura della messa in prova ai servizi sociali. Una “urgenza” che appare assolutamente sproporzionata, considerato che riferita ad una persona la cui pericolosità sociale è senza dubbio nulla. A quattro mesi dal fine pena.
Al netto di ciò, ci siano consentite alcune considerazioni di carattere più strettamente politico.
In primis quella relativa alla durezza ed inesorabilità di un provvedimento – adottato, lo ricordiamo, per una violazione bagattellare di orari – che stride con la “tolleranza” che caratterizza molti provvedimenti adottati nei confronti di accusati di reati violenti o di criminali recidivi. Insomma, per un omicidio o un crimine violento si può andare ai domiciliari, per un ritardo l’ex sindaco di Roma va a Rebibbia nella notte di San Silvestro.
Non vorremmo, inoltre, che ad incidere negativamente su questa vicenda abbia contribuito il clima cupo che, da settimane ormai, monta nella capitale in vista dell’anniversario della strage del 7 gennaio ad Acca Larentia.
Così come vogliamo allontanare da noi – nell’interesse della Res Publica – l’idea che quanto sta accadendo in queste ore sia un segnale dell’acuirsi della repressione verso forme di dissenso politico rispetto alle posizioni su cui il governo italiano si è allineato – schiacciato, rectius – su temi centrali come il genocidio nella Striscia di Gaza e l’intransigenza nell’alimentare il conflitto in Ucraina, a dispetto della necessità di ricercare una composizione diplomatica. Dissenso che investe anche ruolo, funzione e necessità stessa della permanenza dell’Italia nella Nato.
Nel ribadire il sostegno dell’intera comunità umana e politica di “Indipendenza!” a Gianni Alemanno, sottolineiamo come l’attività del movimento in Campania non si ferma, ad iniziare dagli appuntamenti già in calendario per questa settimana.