Grande ressa ai cancelli dell’Arena del Mare per il concerto gratuito di Peppino Di Capri. Vincenzo De Luca attesissimo dall’organizzazione fa aprire i cancelli, si allontana, e calmatesi le acque riappare
Di OLGA CHIEFFI
Un attimo di demofobia per Vincenzo De Luca, attesissimo ieri sera all’Arena del Mare per il taglio del nastro della XXXI edizione del Premio Charlot e consegnare il premio per i 60 anni di carriera a Peppino Di Capri. La serata, che ha visto in apertura l’intervento di Leo Gullotta, attore completo, dal comico, lo ricordiamo nelle vesti della signora Leonida al Bagaglino, alle collaborazioni con i grandissimi, Randone, Ferro, Enriquez, Moriconi, Mauri, agli inizi di luglio a Napoli protagonista di “Bartleby lo scrivano”, tratto da Francesco Niccolini da Moby Dick, premiato con l’Oscar per la comicità dallo stesso Claudio Tortora, è iniziata in ritardo proprio per la grande ressa creatasi dinanzi ai cancelli dell’Arena del Mare per il concerto di Peppino Di Capri. Quarto di coda bianco di prammatica già pronto sul palco, si attendeva “in sala” e sottolineo sala, poiché l’Arena del Mare è uno spazio che conta 1600 posti e per ragioni di sicurezza non se ne possono aggiungere di più, il governatore Vincenzo De Luca, re di un parterre che già contava diversi sindaci dei comuni d’intorno e il neo-assessore alla cultura del nostro comune Antonia Willburger. Vincenzo De Luca vista la ressa e il momento caldo di gente che avrebbe voluto entrare, ai quali, sul lungomare si erano aggiunti per il ristoro a chi è rimasto fuori dall’Arena, ambulanti, pannocchiari, venditori di bibite, carrettini di grattachecca e per’ e muss’, aumentando l’idea di una possibile festa di piazza aperta a tutti, il governatore ha accontentato il suo popolo, dando ordine di aprire i cancelli, facendo sciamare all’interno, pericolosamente, mettendo, così, in difficoltà la sicurezza e gli organizzatori, un bel po’ di gente. Quindi, notando che il caos aumentava, si è allontanato scortato dalla Polizia, lasciando attoniti, quanti lo attendevano, e già pensavano di rivoluzionare la scaletta. Ma si sa, anche Vincenzo De Luca ha sposato in toto il teatro e appena calmatesi le acque, dopo la bella esecuzione di Smile da parte del coro Non solo Gospel, diretto da Simona Guida, ha programmato la sua “intrada”, pronto a calarsi, nell’atmosfera del concerto di Peppino Di Capri, al fianco del patron Claudio Tortora, per rinverdire i fasti del famoso Rangio Fellone, con i ballabili degli anni Cinquanta-Sessanta, che strizzavano l’occhio allo swing, tra tempi di beguine e moderati slow, dolci melodie e parole sussurrate nel nostro musicale dialetto, adatte al ballo guancia a guancia, tra parole sussurrate e “azzeccose”, in una notte di luna.