di Luca Capacchione
Ben note sono le attività di truffa che da anni vengono messe a segno nei confronti di malcapitati anziani, spesso soli. A Battipaglia, nella giornata di giovedì 4 agosto, si è verificato l’ennesimo caso di truffa telefonica. Una signora anziana è stata truffata da malviventi che – usando l’inganno – le hanno estorto la cifra di mille euro. Un colpo messo a segno grazie alla buona fede della donna nei confronti del nipote creduto in difficoltà. L’anziana è finita nel mirino di due imbroglioni che l’hanno contattata telefonicamente e le hanno detto che il nipote era rimasto coinvolto in un incidente stradale e occorreva denaro che sarebbe servito per aiutarlo. Poco dopo la telefonata i malviventi si sono presentati a casa della donna e si sono fatti consegnare il denaro. La donna è stata raggirata e i truffatori, con la collaborazione di un complice, hanno simulato una telefonata tra l’anziana e il nipote che ha confermato di essere rimasto coinvolto in un incidente stradale e quindi gli occorreva il denaro. La signora era convinta di aver parlato telefonicamente con il nipote che aveva bisogno di aiuto ed ha scoperto di essere stata raggirata solo quando il congiunto, ignaro di quanto accaduto, si è recato dal lei qualche ora dopo la truffa. Il modus operandi dei banditi è sempre simile e per mettere a segno le truffe contattano telefonicamente persone sole e anziani che purtroppo vengono raggirati facilmente. Fortunatamente, c’è anche chi non cade in trappola ed anche quando viene contattato telefonicamente dai truffatori non si fa cogliere impreparato ed evita il raggiro allertando le forze dell’ordine Questo tipo di truffa è stata segnalata in diverse città italiane alla Polizia Postale da settembre 2021 e tanti, purtroppo sono stati i casi di chi è caduto nel tranello. Tutto inizia con il telefono che squilla, una voce che pronuncia “Ciao nonna sono tuo nipote!” oppure “Indovina chi sono?” e l’anziana che saluta con il nome del suo vero nipote, fornendo però una preziosa informazione al truffatore. Appreso questo dettaglio, il finto nipote proseguirà la conversazione e cercherà di carpire ulteriori elementi utili per inventare una storia e far cadere il malcapitato nella trappola. Cosa viene raccontato? La persona anziana viene contattata telefonicamente da un soggetto che si finge suo nipote per informarla di un incidente in cui il giovane è stato coinvolto, oppure di trovarsi in pericolo, oppure ancora che un altro componente della famiglia è in ospedale, ma in qualsiasi storia inventata dal fantasioso truffatore serviranno subito dei soldi! La vittima, presa dall’agitazione della notizia appena ricevuta e dalla mancanza di tempo volutamente lasciata dai truffatori, nella maggior parte dei casi non si consulterà con altri familiari e di fronte a una richiesta di denaro si metterà completamente a disposizione. Solitamente il finto nipote informerà la nonna o la zia di turno di non poter passare personalmente a prendere il denaro ma che incaricherà un’amica a cui penserà tutto lei (ovviamente, perché in diverso modo verrebbe smascherato e riconosciuto!). La vittima che si presenterà all’appuntamento conoscerà quest’amica del finto nipote, solitamente di bella presenza e molto gentile che rassicurerà l’anziana e soprattutto si farà consegnare il bottino. Quando l’anziana si accorgerà di essere stata truffata ormai saranno spariti tutti, inclusi soldi e gioielli e rimarrà solo la disperazione della donna oltre all’amarezza di aver subito un comportamento così meschino. Tante, in questi anni, sono state le campagne di sensibilizzazione in atto nei vari comuni d’Italia, dove la più nota – concernente la protezione anziani in casi di truffe porta a porta – è stata realizzata dal Comune di Lecce con un cortometraggio sulla sicurezza sociale. L’intervento tempestivo delle forze dell’ordine, in particolare della Polizia Municipale, corpo capillare e di primo intervento delle comunità, potrebbe sventare perdite ben peggiori. Il consiglio è sempre quello di telefonare ai numeri di pronto intervento per verificare la veridicità delle informazioni che vengono sottoposte e, in caso di esito negativo, richiedere immediatamente l’intervento degli operatori di pubblica sicurezza.