di Arturo Calabrese
«I danni che Cecilia Francese sta provocando verranno pagati dalle future generazioni». Sono dure le parole che il capogruppo della minoranza Antonio Visconti usa per descrivere la sindaca di Battipaglia. Il già candidato sindaco parla della prima cittadina attraversando vari temi: «L’ospedale unico – dice – rappresenta, a mio avviso, l’ennesima chimera, priva di contenuti concreti e soprattutto di benefici per la cittadinanza. L’ospedale di Battipaglia è in una posizione logistica strategica. È probabilmente uno degli ospedali posizionati meglio, non dico in Italia, ma sicuramente nel Mezzogiorno. Basti pensare che sulla medicina d’urgenza e sui parti è un punto di riferimento extraprovinciale proprio per la facilità con cui è possibile accedervi, per cui immaginare di perdere quella posizione logistica significa creare nocumento e danno alle comunità – continua – tra l’altro con degli spazi importanti intorno e dei margini di ampliamento importante. Un atto aziendale che prevede un rafforzamento dell’ospedale di Battipaglia andrebbe accolto con enorme entusiasmo, anche perché facciamo un passo indietro. Gli ospedali di Battipaglia ed Eboli negli anni, per ragioni storiche, per ragioni politiche, per ragioni, come dire, di professionalità. Si sono andati caratterizzando – esemplifica – l’ospedale di Eboli ha sviluppato delle eccellenze come la cardiologia, come la pneumologia e si è candidata a essere una struttura specialistica. Non che Battipaglia non lo sia, ma sicuramente visto emergere di più un ruolo di ospedale di emergenza, per cui piuttosto che inseguire chimere o fare propaganda e populismo. per rincorrere le battaglie ideologiche di Eboli. Un sindaco responsabile parlerebbe di un ospedale in due strutture, perché che Battipaglia Eboli per la vicinanza fisica, possono essere strutture complementari. Lo è già di fatto per cui, in prospettiva, piuttosto che diciamo illudere i cittadini o fare battaglia politica su temi concreti male non sarebbe se, tenendo conto della vicinanza di queste due strutture, si potesse ragionare per una complementarietà, fermo restando che Eboli ha buon diritto a di rivendicare un nuovo ospedale. Ma per quanto riguarda Battipaglia – si domanda Visconti – l’ospedale dove sta? E per gli investimenti previsti? Meglio di così non ci poteva andare. Per l’ospedale dobbiamo dire grazie a un atto aziendale dove non c’è nessun populismo, ma al fatto che la Regione Campania e Vincenzo De Luca stanno investendo sulla sanità in provincia di Salerno. Noi, nonostante ciò, invece di renderci conto di queste circostanze, facciamo la battaglia di populismo perché dobbiamo recuperare o rincorrere beghe tra il sindaco di Eboli e la Regione e tatticismi per cui veramente la sindaca è una sciagura per Battipaglia – l’attacco del consigliere – ancora una volta fa la scelta sbagliata, ancora una volta sposa un progetto irrealizzabile o sicuramente non realizzabile per i prossimi vent’anni, destabilizza una situazione che invece richiederebbe grande lavoro. Per portare questi 96 milioni a Battipaglia e rifare l’ospedale ci vorrà un lavoro importante anche dell’ente locale, ma un lavoro quotidiano, di attenzione, di cura, di progettazione». Antonio Visconti fa anche un’analisi dell’attuale situazione strettamente sanitaria dei due poli: «L’ospedale di Eboli è un’eccellenza in determinati settori, ma non può sostituire la funzione strategica dell’ospedale di Battipaglia – argomenta – ancora una volta la sindaca tira la palla in tribuna e non si capisce da che parte sta». Altro tema che Visconti tocca è sulla discarica e sulle dichiarazioni della prima cittadina: «si accredita il merito dei finanziamenti per la bonifica delle discariche, senza che esista un atto concreto dell’amministrazione Francese, senza che si sia data da fare affinché questi finanziamenti vengano spesi. Perché io non posso rivendicare un merito che un’altra amministrazione ha fatto una previsione di spesa. Sulle discariche potrebbe parlare dopo che sono stati rimossi i rifiuti e dopo che un sindaco, che sta in carica da 7 anni e mezzo, ha portato un risultato della città, perché in tutto ciò mancano i risultati. I rifiuti stanno ancora là. Quando ci sarà la bonifica, solo allora si potrà avere la stelletta da mettersi al petto». Al termine dell’intervento, Antonio Visconti tiene a ribadire la sua posizione sul Piu Europa e a sottolineare l’errore di Cecilia Francese: «Sull’importante infrastruttura – le sue parole – si certifica il suo totale fallimento. Dire che non è di competenza comunale o che non ci sono progetti equivale a dire di aver fallito. Deve posare la fascia e andarsene a casa. Si tiene ferma l’unica infrastruttura importante in città. Si nuoce alla città e addirittura si arriva a dire di non avere competenza lavandosene le mani come nulla fosse». Termina così l’intervento di Visconti che ha voluto ben dire la sua posizione rispetto alle recenti uscite della sindaca, ritenute poco edificanti per la città ma anche per l’intero territorio.