Angri/Scafati. Contestata anche l’ipotesi di tentato omicidio a quattro degli otto indagati, tra cui un minorenne, per la rissa di inizio settembre in piazza Doria ad Angri al termine della quale si contarono tre feriti, di cui uno in modo serio (30 giorni di prognosi). Gli angresi avrebbero usato armi da taglio nell’aggressione al gruppo di Scafati. E con il passare dei giorni si fa più chiara la dinamica di quanto avvenuto tra angresi e scafatesi nel cuore della movida con una vera e propria spedizione punitiva da parte dei residenti nella cittadina doriana contro gli altri provenienti da Scafati. Nella colluttazione, erano stati utilizzati coltelli, tirapugni ed una specie di ascia. Molti dei coinvolti finiti poi sul registro della procura nocerina hanno subito una perquisizione nei giorni scorsi ad opera dei carabinieri del reparto Territoriale in cerca di elementi utili e necessari all’inchiesta. Pesanti le accuse, tra cui quella del tentato omicidio. La posizione del minore è al vaglio della Procura presso il Tribunale dei Minori di Salerno, gli altri sette, invece, è materia della magistratura inquirente ordinaria. L’attività investigativa è stata rapida e risolutiva, nonostante la scarsa collaborazione fornita da alcuni testimoni oculari, restano da chiarire i motivi che hanno scatenato la gazzarra, ma anche questi prima o poi verranno a galla. Secondo testimonianze e la ricostruzione dei carabinieri guidati dal colonnello Gianfranco Albanese, quella notte in quattro sarebbero arrivati nel cuore della movida a bordo di due auto, e si sarebbero avvicinati ad altre cinque persone (provenienti da Scafati e non viceversa come era emerso durante il primo step di indagini) – che si trovavano nei pressi del dehors – per poi aggredirli. La rissa è avvenuta davanti agli occhi terrorizzati di tante persone che a quell’ora (intorno alle 2) si trovavano ancora in piazza Doria.. Erano volate sedie, bottiglie di vetro e tavolini. Gli aggressori inoltre hanno utilizzato armi da taglio e corpi contundenti. Per gli investigatori, e per la procura nocerina, si sarebbe trattato di una vera e propria spedizione punitiva pianificata contro i cinque giunti da Scafati. Il movente sarebbe legato a un affronto subito in serata da uno dei componenti del raid. I carabinieri hanno lavorato per ricostruire i fatti ed individuare i responsabili, che sono stati identificati nonostante l’omertà di molti che avevano assistito alla scena con tanto di ripresa dalle telecamere di video sorveglianza. Tre dei cinque aggrediti sono finiti al pronto soccorso dell’ospedale di Nocera Inferiore con ferite da armi da taglio e corpi contundenti. Il più grave di loro aveva avuto una prognosi di trenta giorni. Sul caso intervenne anche il sindaco di Angri Cosimo Ferraioli che oltre a condannare fermamente la vicenda (bollando la violenza in strada come episodio fuori dal contesto criminoso), interpellò il prefetto di Salerno Francesco Esposito per una convocazione della riunione sulla sicurezza. Alla richiesta presentata dal numero uno di palazzo Crocifisso il prefetto di Salerno ha garantito più controlli del territorio con maggiore presenza di forze dell’ordine in strada negli orari più sensibili dei fine settimana.
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