di Erika Noschese
«Il centrodestra costretto a ripiegare su un presunto leader civico che scaldi i cuori degli amministratori locali a causa delle difficoltà che vive». A lanciare le accuse, il capogruppo all’opposizione, Andrea Lembo commentando l’esito delle elezioni provinciali. Un «effetto “Monaco”» che, sostiene Lembo, «non si e ̀realizzato, forse proprio in ossequio all’etimologia del nome: il centrodestra salernitano e ̀, oggi, ancorpiu ̀isolato di prima, privo di riferimenti elettorali forti e autorevoli sul territorio, povero di contenuti e progetti politici di prospettiva. In definitiva, e ̀un centrodestra frastornato, preso dalla contemplazione, appunto, dei corpi celesti (volgarmente detto “sesso degli angeli”)». E se, da un lato attacca il sindaco dall’altro non può far altro che evidenziare il risultato ottenuto dal neo presidente Michele Strianese che «va ben oltre i perimetri delle varie maggioranze di centrosinistra, riuscendo a mantenere ed erodere l’avversario anche nei comuni a guida centrodestra – ha poi aggiunto il capo dell’opposizione nel Comune di Campagna – Vince e convince Michele Strianese ed il progetto politico messo in campo, federativo delle forze di centrosinistra e delle numerose propaggini civiche coinvolte. Vince la serieta ̀ed il senso di re-sponsabilita ̀ dimostrato nell’azione amministrativa quotidiana. Vince il progetto di risanamento e rilancio dell’ente Provincia cominciato con Giuseppe Canfora, 4 anni fa, a seguito delle sciagurate e dissolutrici politiche di Cirielli e Iannone, primi sponsor politici di Roberto Monaco». «E ̀la prova, qualora ve ne fosse stato ancora il bisogno, che la stragrande maggioranza degli amministratori locali non si fida di chi viene proposto, promosso e sponsorizzato da coloro che hanno determinato e provocato tali difficolta ̀all’ente provinciale, pur se travestito da innocente e disinteressato civismo – ha detto infine Lembo – Per il futuro, a tutti i leader del centrodestra salernitano protesi nello sforzo comune, si suggerisce di ponderare meglio gli “effetti isolanti” del nome prescelto»