Questa sera, alle ore 21, nella Corte del Complesso Monumentale di Cava de’ Tirreni, l’ensemble sarà ospite della XXI edizione dei Concerti d’Estate di Villa Guariglia in Tour
Di AMBRA DE CLEMENTE
Sarà un viaggio alla scoperta (o riscoperta) di uno strumento, l’arpa, dal grande fascino e dalle grandi potenzialità tecniche ed espressive: uno strumento, purtroppo, spesso dimenticato dalle programmazioni concertistiche, almeno in Italia, il concerto di domani sera con la formazione An Arperc che lega le arpe all’oud all’armonica con il flauto e il vibrafono che ci condurrà nello spazio della Corte del Complesso Monumentale di Cava de’ Tirreni in un viaggio tra Irlanda e Sudamerica, prima di rientrare nel Mare Nostrum. Grande merito, dunque, a questa rassegna, che ha deciso di puntare il riflettore su strumenti diversi dal consueto, integrando la musica con i capolavori d’arte più rappresentativi della nostra provincia. Alle ore 21, i riflettori della XXI edizione dei Concerti d’Estate di Villa Guariglia, in tour, firmata da Antonia Willburger si accenderanno sull’ ensemble degli An Arperc, ensemble nato tra le mura del Conservatorio “San Pietro a Majella” di Napoli nell’autunno del 2004, che proporrà un viaggio musicale attraverso le tradizioni popolari di numerosi paesi. E’ un viaggio tra due continenti, l’Europa e l’America Latina, un itinerario musicale attraverso le corde dell’arpa ed i colori della tradizione popolare, attraverso i ritmi di tarantella, joropo, cueca, tango e chamamé, e quelle folk di derivazione celtico-irlandese ridanno voce alle tradizioni musicali dell’Italia meridionale e del Sud America. La musica tradizionale irlandese, il tango argentino, le serenate messicane, i saltarelli medioevali e le melodie paraguaiane, così come la tradizionale tarantella napoletana, risuoneranno grazie alle vibrazioni delle arpe di Adriana Cioffi (arpa classica), Gianluca Rovinello (arpa classica, oud), Alessandro Grossi (Flauto) e delle percussioni di Pasquale Benincasa. Si passerà da arie per arpa celtica del compositore irlandese Turlough O’Carolan, alle antiche melodie scozzesi riportata alla luce dall’arpista bretone Alan Stivell negli anni ’70. Immancabile sarà l’omaggio all’Italia ed ovviamente al Mezzogiorno con le tarantelle cilentane e salentine di origine popolare. Esiste una tradizione popolare legata all’arpa nell’Italia meridionale e soprattutto nella cittadina di Viggiano, in Basilicata. Lì, nei secoli scorsi, durante il periodo invernale, i genitori mandavano i propri figli a studiare uno strumento musicale affinché potessero poi procurarsi qualche guadagno suonando durante le feste canoniche o private. L’arpa utilizzata in quelle circostanze era di tipo portativo, leggero, di stampo popolare, che gli emigranti sono poi riusciti a portarsi al seguito ovunque si recassero. Gli An Arperc ci spazieranno, quindi, dalle Tarantelle di Colliano alla Pizzicarella, passando per la tarantella partenopea, sino alla tammurriata, “arpisticamente” reinterpretata, attraversando l’oceano e abbattendo schemi e frontiere.