di Redazione Cronache
«Come i vetri trasparenti possono diventare opachi a comando, così quando bisogna dare notizie riguardanti politici e dirigenti, “amministrazione Ttrasparente” diventa amministrazione opaca». È la conclusione del gruppo “cavesi5stelle”, a distanza di oltre 6 anni dall’approvazione della legge che obbliga i comuni alla pubblicazione di tutto quello che fanno, innanzitutto delle spese. Non solo: «I dati pubblicati sul sito internet – continuano i pentastellati – dovrebbero essere di immediata comprensione e consultazione per il cittadino, con particolare riferimento ai dati di bilancio sulle spese e ai costi del personale, da indicare sia in modo aggregato che analitico. Al contrario, il Comune di Cava usa la tecnica di inondare il sito di atti, diverse migliaia ogni anno, rendendone difficoltosa e faticosa la comprensione, in quanto non ne pubblica le sintesi. Eccesso d’informazioni uguale nessuna informazione! Alias: cittadini, arrangiatevi! Questo vale soprattutto per i dati contabili che riguardano politici e dirigenti di qualsiasi livello». Cavesi5stelle, proseguendo nell’opera di denuncia iniziata all’indomani dell’entrata in vigore del decreto legislativo 33 del 2013, ha diffidato il Comune a fare le pubblicazioni nel rispetto della legge. I pentastellati chiedono dunque di rendere pubblici e comprensibili i costi di politici, dirigenti e funzionari comunali, tra cui quelli a servizio del sindaco e degli altri politici.
«Quanto incassano in totale queste persone, anche privatamente o per incarichi che ricevono da altri enti pubblici?», il dubbio dei 5 Stelle «Farlo sapere è un obbligo di legge, con sanzioni di non poco conto.
È soprattutto un modo per attivare quel controllo diffuso da parte dei cittadini sull’operato di chi gestisce la cosa pubblica. Controllo non rinviabile, se si pensa che il Comune di Cava muove ogni anno, tra entrate e uscite, più di 420 milioni di euro».