di Monica De Santis
Amalfi è la prima città del Mezzogiorno d’Italia a candidarsi al programma internazionale Giahs della Fao, l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite guida il programma Global Important Agricultural Heritage Systems, che aiuta a identificare i modi per mitigare le minacce affrontate da questi sistemi e dalle loro persone e migliorare i benefici derivati da questi sistemi dinamici. La candidatura è finalizzata alla tutela del paesaggio e alla salvaguardia del patrimonio agricolo secolare, in nuova visione che integri la società umana e l’ambiente, secondo gli obiettivi di sviluppo sostenibile. “I nostri terrazzamenti sono un’esperienza unica da preservare – sottolinea il sindaco di Amalfi, Daniele Milano – il nostro modello di agricoltura tradizionale affonda le sue radici in secoli di storia, essenziale per la conservazione dell’ambiente naturale e per la mitigazione del dissesto idrogeologico”. Il programma Giahs ha come obiettivo quello di individuare a livello mondiale paesaggi ricchi in biodiversità che derivano dal co-adattamento di una comunità antropica con l’ambiente circostante e che si manifestano con il mantenimento di paesaggi di particolare interesse estetico e storico-culturale grazie alla continuità di tecniche agricole tradizionali. Il progetto Giash non si propone solo di tutelare paesaggi e tecniche gestionali di tipo tradizionale, ma di applicare i principi della conservazione dinamica, cioè di sfruttare tali tecniche per uno sviluppo sostenibile delle aree interessate, con benefici diretti ed indiretti per la popolazione, facendo diventare quindi il paesaggio tradizionale il motore dello sviluppo rurale di queste aree. I “Limoneti, Vigneti e Boschi nel territorio del Comune di Amalfi” sono già stati iscritti dal 2018 al “Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali d’interesse storico”, dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo. “Il paesaggio di Amalfi – si legge nella motivazione inserita nel decreto ministeriale – è marcatamente antropico e si sviluppa lungo le asperità morfologiche di un territorio di elevatissima diversità ambientale e biologica, con borghi dalle tipiche architetture, formazioni naturali di flora mediterranea, aree a pascolo, coltivi di agrumi, olivi, viti e ortaggi, mulattiere, che insieme disegnano uno degli esempi più eclatanti di paesaggio mediterraneo”. “Sono quattro gli asset strategici delineati dal programma Giahs: migliorare le condizioni economiche delle comunità rurali, promuovere l’uso di pratiche ecologiche sostenibili, preservare la diversità bioculturale e migliorare la qualità della vita delle zone rurali. – osserva la consigliera delegata all’Agricoltura, Antonietta Amatruda – Sulla base di questi indicatori, si sviluppa l’Action Plan presentato in Regione, realizzato con una metodologia partecipativa che ha visto il coinvolgimento della comunità rurale di Amalfi, dei principali attori istituzionali del sistema agricolo della Costiera, e ancora di istituzioni, governo regionale, Comune di Amalfi, Consorzi e OP di pertinenza, Associazioni e Cooperative”. Un iter complesso, quindi, per arrivare al Dossier di candidatura ufficiale, che è stato inviato al “Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale” del Mipaaf, per la candidatura ufficiale alla FAO. Il dossier, descrive la situazione agricola di Amalfi, a partire dagli elementi di vulnerabilità evidenziati dall’analisi preliminare realizzata dal gruppo di ricerca, soprattutto rispetto ai limoneti.