di Giuseppe D’Alto
Ha provato a stemperare la tensione passeggiando sul lungomare e poi scherzando, tra amarcord e battute, con gli avvocati ed i giornalisti presenti davanti all’aula della seconda sezione penale. Aniello Aliberti ha dispensato sorrisi anche dopo che il presidente della seconda sezione penale del Tribunale di Salerno (Siani, Cantillo e Trivelli a latere) ha pronunciato la sentenza di condanna a quattro anni e tre mesi di reclusione, pena leggermente più bassa rispetto ai 5 anni e mezzo chiesti dal pm Senatore), per il crac della Salernitana Sport. Il patron dell’Agria ha incassato anche un non luogo a procedere per la vicenda degli stipendi incassati quando era alla guida del club granata. In fondo don Aniello se l’aspettava ed era consapevole che la sua battaglia sarebbe andata ben oltre il primo grado di giudizio. Nelle more è stato prosciolto anche per la questione relativa al pagamento del credito in favore di Nunzio Boccia. Il Tribunale ha riconosciuto le circostanze attenuanti. E’ stato condannato anche l’ex amministratore unico Francesco Del Mese a tre anni di reclusione. Stessa pena (3 anni) per Fabio Collini, amministratore della Fin Sport. Sentenza di condanna anche per Michele Raia, due anni e sei mesi di reclusione, Gaetano Arcerito, due anni e otto mesi di reclusione, Massimo Omar Mariniello, due anni e quattro mesi di reclusione, Fabrizio Borgo, due anni e due mesi di relcusione e Alda Filomena Giordano, due anni di reclusione. I giudice hanno inoltre applicato per gli indagati ritenuti penalmente resposabili dei reati ascritti la pena accessoria dell’inabilitazione per la durata di dieci anni all’esercizio di un’impresa commerciale. Per Aniello Aliberti, Francesco Del Mese e Fabio Collini scatta anche l’interdizione dai pubblici uffici per la durata di cinque anni. Inoltre l’ex patron, con Collini ed Arcerito, sono stati condannati al risarcimento dei danni in favore del fallimento della Salernitana Sport Spa in liquidazione, costituitosi parte civile, danni da liquidarsi in separata sede. Non luogo a procedere per Luigi De Prisco, Michele Carillo, difeso dall’avvocato Genserico Miniaci, Alfredo Pacifico, Gennaro Aliperta, Giuseppe Romanelli, difeso dall’avvocato Federico Conte, e Filippo Maraniello. La “partita” proseguirà in Appello.
Le reazioni
“No di Camionetta, non so Gabionetta, non mi interessa. Ho sempre detto che questa non è la mia Salernitana”. Aliberti non parla di calcio, solo qualche accenno di amarcord: “Zeman fa disastri da 10 anni, magari porta Pavone con lui a Lugano”. Battute dispensate nell’attesa di una sentenza con l’avvocato Carlo Di Ruocco a rendere più leggera l’attesa con qualche aneddoto. Poi intorno le 19.20 è suonata la campanella con la lettura della sentenza da parte del presidente Siani. Impassibile l’ex patron mentre il giudice comunicava la condanna. “Dobbiamo vedere le motivazioni (novanta giorni), solo così potremo soffermarci solo sulle valutazioni fatte dai giudici. Dispiace uscire da bancarottiere quando ritengo di aver solamente dato per la mia Salernitana. In ogni caso la battaglia è ancora lunga. Venerdì i granata giocheranno a Crotone dove ho disputato la mia Salernitana ha giocato l’ultima partita? Sinceramente preferisco pensare ai miei problemi ed a continuare a battagliare per la mia Salernitana”