Aliberti, 36 pagine di accuse della Dda - Le Cronache Provincia
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Aliberti, 36 pagine di accuse della Dda

Aliberti, 36 pagine di accuse della Dda

Scafati. Appello in 36 pagine presentato dalla procura Antimafia di Salerno per il processo bis denominato “Sarastra” sul presunto voto di scambio a Scafati. Imputato principe il sindaco Pasquale Aliberti e altri 5 (tra cui moglie Monica Paolino e fratello Nello Maurizio) mentre per l’incensurato Andrea Ridosso (fratello di Luigi dell’omonima cosca condannato con il rito abbreviato insieme ad Alfonso Loreto) è stata accertata dalla pubblica accusa l’estraneità dei fatti. Per lui nessun processo bis. “Sono stanco ma fiducioso nella giustizia. Dopo 10 anni di indagini e sette anni di processo che mi hanno e ci hanno visto assolti, su tutti i capi di imputazione, perché il fatto non sussiste”, ha detto il primo cittadino all’indomani della presentazione del ricorso da parte della Procura Antimafia di Salerno guidata da Giuseppe Borrelli. “In Italia le sentenze possono essere anche appellate quando ci sono motivazioni e valutazioni forti da parte della Procura. Non mi sento un perseguitato ma forte di una verità che è nelle carte processuali e nelle decine e decine di udienze. Non giudico chi ha deciso per l’appello né tantomeno le motivazioni. E’ un ulteriore momento difficile che voglio affrontare con i miei avvocati Sica e Pepe, come abbiamo fatto davanti ai giudici di primo grado”, aggiunge il numero uno di Palazzo Mayer. E ancora: “Riascoltare, come chiesto dalla Procura i miei acerrimi avversari politici fa male ma se serve per ricostruire ancora e di più la verità ben venga. Davanti a 220 pagine di sentenza di primo grado chiariremo ogni rigo delle 36 pagine di appello anche perché sono questioni già affrontate in primo grado”. Infine ribadisce la fiducia nella magistratura, continua a lavorare per la città e per i suoi concittadini con serenità, “perché dopo tutto quello che ho vissuto nessuno, dico nessuno può togliere il sorriso né al sottoscritto né alla mia famiglia: hanno sofferto già troppo”. Alla sbarra ci saranno quindi Pasquale Aliberti, il fratello Nello Maurizio, la moglie Monica Paolino, Roberto Barchiesi, Giovanni Cozzolino e Ciro Petrucci. Sul banco dei testimoni, tra gli altri, dovrebbero sfilare due imprenditori le cui dichiarazioni in primo grado furono considerate fuori tempo massimo e che ora l’Antimafia vuole riascoltarli credendo che nelle parole dei due ci siano le prove per una condanna. Poi sarà la volte di alcuni pentiti come Dario Spinelli, Massimo Fattoruso e Alfonso Loreto già sentiti a Nocera Inferiore nell’ambito del giudizio di primo grado.