di Monica De Santis
“Le aziende sanitarie provinciali eseguiranno una ricognizione completa e aggiornata di tutti i dipendenti pubblici, del personale preposto ai servizi di pubblica utilità e ai servizi essenziali, degli autotrasportatori, del personale delle imprese della filiera agroalimentare e sanitaria, degli equipaggi dei mezzi di trasporto per censire chi non è ancora stato sottoposto a vaccinazione e invitarlo formalmente a provvedere. In caso di indisponibilità o di rifiuto, il datore di lavoro dovrà, nei modi e termini previsti dai contratti collettivi, riassegnare il dipendente ad altro ruolo, che non implichi il contatto diretto con l’utenza”. E’ quanto è stato stabilito con un’ordinanza regionale dal Presidente della Regione Sicilia Musumeci. Un’ordinanza firmata sei giorni fa e che ha fatto già discutere, tra favorevoli e contrari. In sintesi la Regione Sicilia la Regione cerca la strada delle mappature, degli inviti formali e degli eventuali trasferimenti di mansione per far vaccinare tutti. Una decisione che come detto sta facendo molto discutere e non solo in negativo. Infatti, Musumeci non è il primo ad adottare una misura del genere, prima di lui l’ordine dei medici aveva annunciato che al termine della campagna vaccinale e comunque non oltre il 31 dicembre 2021, come previsto dal Dl Covid, la sospensione dalla mansione per i sanitari che non si saranno vaccinati e anche il rischio di sospensione dello stipendio nel caso non sia possibile assegnare al lavoratore compiti alternativi. Dunque Musumeci, come abbiamo detto, non è il primo in ordine di tempo, e non sarà sicuramente l’ultimo, sono infatti, molti ad ipotizzare che ordinanze regionali come quella emessa dal Governatore della Sicilia saranno a breve emesse danche da altri presidenti regionali, che come Musucemi, potrebbero chiedere un censimento dei dipendenti pubblici non vaccinati e di conseguenza un trasferimento ad altre mansioni per coloro che non intendono vaccinarsi. E tra i dipendenti pubblici che verranno censiti, al momento solo in Sicilia, ci sono anche i docenti, i dirigenti scolastici e il personale Ata e non docente… “Certo è che se dovessi trasferire ad altre mansioni coloro che non si sono o non si vogliono vaccinare si potrebbe rischiare di avere numerose classi scoperte”. Così Alessandro Turchi, dirigente scolastico dell’Istituto Superiore ProfAgri con ben sette sedi tra Salerno e provincia, commentando l’ordinanza del presidente della Regione Sicilia. “Credo che Musumeci abbia fatto bene, e mi auguro che De Luca faccia lo stesso, perchè la libertà individuale è una cosa e il benessere collettivo è un’altra. Io credo che debba primeggiare sempre il benessere collettivo e la sicurezza della gente. Che io sia libero di non vaccinarmi e poi di infettare le persone non credo che sia una cosa che possa andare bene. La scuola è una cosa seria, i ragazzi devono poter venire in sicurezza e credo che sia giusto che chi non si vaccina non stia a contatto con i ragazzi”. Ma è possibile destinare i docenti ad altre mansioni che non prevedano contatti con il pubblico, in questo caso con i ragazzi? “E’ impossibile destinare i docenti che non si vaccinano ad altro ruolo, però credo che sia giusto che vi sia una sorta di obbligo vaccinale almeno per le categorie come quelle dei docenti, dei medici, perchè è un puro atto di egoismo non essere vaccinati in nome di una libertà, perchè in nome di quella stessa libertà allora ti stai a casa”.