di Andrea Pellegrino
Alberico Gambino era incandidabile e decade dalla carica di sindaco. Il tribunale civile di Nocera Inferiore ha accolto il ricorso della prefettura di Salerno, respingendo quello del sindaco di Pagani, certificando, almeno in primo grado, l’incandidabilità di Gambino, così come stabilito dalla Cassazione l’11 giugno scorso, proprio nei giorni dell’insediamento del primo cittadino di Pagani a Palazzo San Carlo, dopo la vittoria al ballottaggio contro l’uscente Salvatore Bottone. L’incandidabilità era scaturita a seguito dello scioglimento del Consiglio comunale all’indomani degli arresti e dell’inchiesta “Linea d’Ombra” conclusasi, poi, con un nulla di fatto anche nei confronti dello stesso Gambino, all’epoca dei fatti anche consigliere regionale. Da qui il parere della Prefettura e la resistenza di Gambino che, nel frattempo, nomina la giunta e convoca il Consiglio comunale per la convalida degli eletti. Secondo il collegio il turno elettorale successivo allo scioglimento, “non può che intendersi – si legge nel dispositivo – il turno che ha avuto inizio successivamente alla definitiva dichiarazione di incadidabilità e, pertanto, al turno elettorale relative alle elezioni comunali del 26 maggio 2019». Ieri pomeriggio la pronuncia del Tribunale di Nocera Inferiore. Dalla Prefettura di Salerno, nelle prossime ore, potrebbe arrivare il provvedimento di decadenza mentre scontato è il ricorso in Appello. «Con l’accoglimento del ricorso del Prefetto di Salerno in merito alla decadenza del sindaco di Pagani, Alberico Gambino, termina una fase di incertezza amministrativa per la comunità paganese – dichiarano la Deputata del MoVimento 5 Stelle, Virginia Villani e il consigliere comunale di Pagani Santino Desiderio – Al di là dei risvolti di natura politica, ciò che è certo è che un’amministrazione non può fare il suo lavoro se non vi è certezza sulla legittimità degli atti e delle azioni che si vanno a mettere in campo. Siamo e saremo vicini a Pagani e daremo sempre il nostro contributo fattivo per la comunità paganese. Siamo vicini ai cittadini di Pagani». «E’ una pagina triste per la città», ha dichiarato, invece, l’ex primo cittadino Salvatore Bottone, fino ad ieri capo dell’opposizione in Consiglio comunale. «Dopo anni di sacrificio per riportare la città alla normalità ci ritroviamo il commissario prefettizio a causa della furbata di Gambino, andata non a buon fine, di candidarsi quando sapeva di non poterlo fare. Ritorniamo dunque alle cronache nazionali per una storia triste. Noi cittadini di Pagani non ce lo meritavamo». Vicinanza a Gambino da parte dell’europarlamentare della Lega, Lucia Vuolo: «Diversamente dalla vicenda del Comune di Pagani, dove la legge ha lasciato spazi interpretativi imbarazzanti anche per le istituzioni chiamate a decidere, tanto da rimettersi ad organi giudicanti terzi, la vicenda di Sarno non presta il fianco ad alcuna interpretazione. Ecco perché adesso mi aspetto che la Severino venga rispettata, a Sarno e che la Prefettura disponga tutti gli adempimenti necessari affinché ci sia chiarezza su Pagani e su Sarno in modo definitivo».