Al carcere di Fuorni di sera sono solo sei gli agenti della polizia penitenziaria - Le Cronache
Attualità

Al carcere di Fuorni di sera sono solo sei gli agenti della polizia penitenziaria

Al carcere di Fuorni di sera sono solo sei gli agenti della polizia penitenziaria

di Erika Noschese
Non solo aumentare il numero degli agenti ma anche e soprattutto figure specializzate, quali assistenti sociali, psicologi e un miglior funzionamento dei Sert. Questa, in sintesi, la richiesta del dottor Samuele Ciambriello, Garante dei detenuti che ieri ha presentato la relazione annuale relativa alle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale. Dal dossier emerge che, al 31 dicembre 2022, gli istituti di Eboli, Fuorni, Vallo della Lucana ospitano 585 ristretti e di queste solo quella di Vallo della Lucania è nel pieno rispetto della capienza regolarmente prevista che ne conta solo 15 in più, a dispetto di Fuorni dove si registra un incremento di 97 unità rispetto al semestre precedente: a fronte di una capienza di 396 unità, infatti, sono 501 i detenuti presenti. Per quanto riguarda i detenuti stranieri, le tre case circondariali salernitane ospitano 55 stranieri, di cui 2 ad Eboli, 50 a Fuorni e 3 a Vallo della Lucania. «La mia prima proposta è verificare se, in un carcere che ha un numero così alto di tossicodipendenti, ci sia un Sert che funzioni, una sezione particolare per loro altrimenti c’è il paradosso che si registra in altre carceri italiane dove ai tossicodipendenti viene dato il metadone ma non c’è l’assistenza di un Sert, psichiatrica o di inclusione sociale. La cosa che colpisce sono i 16 tentativi di suicidi in un anno, le forme di autolesionismo, sono state registrate 636 criticità; tanti sequestri di oggetti non ammessi e di droga», ha dichiarato il Garante dei Detenuti Samuele Ciambriello. Per quanto riguarda gli agenti di polizia penitenziaria, in pianta organica sono indicati 297 dipendenti, 27 all’Icatt, 243 a Fuorni e 26 a Vallo della Lucania, rispetto ai 219 presenti; alla struttura di Fuorni oggi mancano 77 agenti mentre è rispettato il numero di educatori richiesto ma non sono sufficienti a rispondere a tutte le richieste e, infine, mancano mediatori linguistici, ad eccezione di Fuorni dove è presente solo uno a fronte di 50 stranieri presenti. Rispetto al numero di detenuti presenti, 171 sono tossicodipendenti e a parte i 38 di Eboli che sono in un istituto a custodia attenuata per loro, ci sono altri 130 tossicodipendenti a Salerno e 22 detenuti con diagnosi psichiatrica, otto in più rispetto al 2021. Numerosi sono anche i Tso: 70, 41 uomini e 37 donne mentre l’Uepe ha preso in carico 1.623 persone, di cui 1.083 destinatari delle misure e 540 destinatari di indagini e consulenze. Negli ultimi sei mesi nei tre istituti di pena sono state registrate 636 criticità: 37 sequestri di oggetti non ammessi, 6 sequestri di oggetti non ammessi nelle sale colloqui, 103 infrazioni disciplinari, 94 atti di autolesionismo, 310 provvedimenti di isolamento sanitari; a Fuorni si sono verificati 16 tentativi di suicidio, 51 scioperi della fame, 14 rifiuti di assistenza sanitaria, 1 evasione sventata, 11 provvedimenti di isolamento disciplinare. «Ci sono esperienze dove il volontariato è presente, abbiamo messo in campo alcuni progetti concreti a Salerno, Eboli e Vallo della Lucania e proprio in quest’ultimo caso il Comune ha firmato un protocollo con me per offrire lavoro a tre detenuti, dobbiamo incrementare un po’ di più la presenza di volontariato e della città di Salerno al carcere di Fuorni – ha dichiarato il garante dei detenuti – La criticità del tossicodipendente, del malato di mente molte volte viene data dai familiari che denunciano il loro congiunto; se un familiare denuncia un proprio congiunto è il fallimento della società e allora vanno potenziate anche alcune strutture. Con finanziamenti di Cassa delle Ammende e regionali sta per partire una progettazione per detenuti senza fissa dimora, progetti di pubblica utilità e laboratori che gli permettono di guadagnare tre euro l’ora».
E proprio in merito ai disordini che si sono verificati nei giorni scorsi Ciambriello conferma che «in tante carceri ci sono pochi agenti, spesso a Fuorni di sera ci sono sei agenti per tutto l’istituto, se di fronte al detenuto c’è solo la presenza fisica di un agente a poco serve, è necessario avere più figure per l’accudimento di queste persone. Servono mediatori linguistici per gli immigrati, assistenti sociali, psicologi, potenziamento del Sert e delle strutture per far rallentare e diminuire questi episodi».