Ad Agropoli si continua a cercare nelle carte e nelle attività dell’amministrazione guidata da Roberto Antonio Mutalipassi. Scavatore è Raffaele Pesce, consigliere comunale di minoranza, che con buona lena e tantissimo impegno sta mantenendo fede alle promesse elettorali secondo le quali avrebbe portato trasparenza a Palazzo di Città. In attesa del giudizio del Tar, chiamato ad esprimersi l’8 di febbraio dopo il riconteggio delle schede, Pesce siede tra gli scranni dell’opposizione, unico rappresentante del movimento “Liberi e Forti”. Dopo la denuncia su alcune nomine sindacali di “esperti” che andranno a comporre il “Tavolo di concertazione per lo sviluppo”. In egual modo, stando alle indagini di Pesce, Mutalipassi avrebbe nominato un candidato nelle sue liste, e nello specifico in quella del Partito Socialista Italiano, “Responsabile di Contrada Moio”.
Si tratta del socialista Emilio Montone. Un piccolo premio, dunque, per il partito del segretario Enzo Maraio. «Per gratificare di un “ruolo” politico/amministrativo, teorico, candidati non eletti ed amici, non sono bastati i “Tavoli di concertazione” e gli “Osservatori” creati con deliberazioni di Giunta comunale e non di Consiglio, con componenti nominati con Decreti del sindaco, protocollati e non pubblicati sull’albo pretorio – accusa Pesce – il sindaco, con proprio decreto del 5 agosto 2022, non pubblicato, ha ritenuto di nominare il “Responsabile di Contrada Muoio”. Si tratta, ovviamente, di un candidato nelle liste di maggioranza. Ebbene sì – continua – si nominano “rappresentanti di quartiere” senza elezioni e questo non può che essere feudalesimo. Una nomina che contravviene proprio alle norme richiamate nello stesso decreto, articoli 42 e 44 dello Statuto Comunale, che prevedono la partecipazione tramite consulte di quartiere ed associazioni, aventi rappresentanza con cariche elettive». Cosa grave, secondo il consigliere, è che tali documenti non siano stati pubblicati nei giorni successivi alla firma del primo cittadino. Motivazione che rimane oscura. Gratificare i candidati con incarichi e nomine è usanza per l’amministrazione agropolese. Nel cda della coop partecipata Agropoli Cilento Servizi, il cui presidente Domenico “Mimmo” Gorga è indagato per peculato, nel mese di luglio sono entrati Francesco Barone e Sara Annachiara Spinelli, il primo candidato con la lista “Ci siamo per Agropoli” e la seconda con “Mutalipassi sindaco”.
Lo stesso è accaduto con l’Osservatorio per le politiche sociali, per il quale sono stati nominati Barbara Di Matteo e Alessia Astone, e con l’Osservatorio cultura, scuola e formazione, per il quale Mutalipassi ha puntato tutto su Giuseppe Coccaro, Milena Vertucci e Francesca Del Mercato. Tutti candidati a sostegno dell’attuale sindaco. Il punto della situazione, al di là del passato dei nominati, è l’assenza del decreto di nomine e di relativo curriculum vitae di ciascun soggetto. Curriculum che, al momento, esprimerebbero, non essendo pubblici, una sola esperienza e cioè la candidatura per le elezioni del 12 giugno. scorso. Le liste a sostegno di Mutalipassi erano sette, composte da sedici candidati. Tolti consiglieri ed assessori, le nomine da fare sono ancora tante.