di Arturo Calabrese
Il consiglio comunale di Agropoli non dice no all’intitolazione di una strada, una piazza o un luogo della città ad Angelo Vassallo. La notizia, checché se ne dica, è che non ha detto nemmeno di sì.
Ma è doveroso andare con ordine. Il consigliere di opposizione Raffaele Pesce ha presentato una mozione nella quale chiedeva al consiglio tale iniziativa e conseguente individuazione del miglior luogo da dedicare alla memoria dello scomparso sindaco pescatore, trucidato il 5 settembre del 2010.
Il consiglio, molto semplicemente, poteva dare il proprio assenso, ma così non è stato. Il primo cittadino Roberto Antonio Mutalipassi ha infatti proposto un emendamento. Il consiglio avrebbe votato la costituzione di un comitato che avesse come obiettivo quello di individuare una serie di nomi di illustri cittadini, non solo agropolesi, ai quali intitolare un qualcosa.
Idea meritevole, assolutamente, ma l’emendamento ha sostituito di fatto la mozione pro Vassallo. La motivazione sta tutta nelle numerose richieste, a detta del primo cittadino, ricevute per intitolazioni varie. Una lunga serie di cittadini agropolesi, da giugno del 2022 ad oggi, ha subissato il sindaco Mutalipassi con queste proposte.
È divenuto doveroso, quindi, istituire tale comitato, idea che però deve essere messa in pratica solo quando Pesce ha portato in consiglio Angelo Vassallo. Agropoli entra così nel primato: per ben due volte non ha detto sì al sindaco pescatore.
Tornando al punto, l’assise ha dato il via libera alla nascita di questo comitato o commissione, come dire si voglia, ma Raffaele Pesce ha aggiunto una postilla. Entro il 31 dicembre, il consiglio comunale deve esprimersi sulla questione Vassallo.
Il comitato d’inchiesta
Nell’intervento, il consigliere ha citato il comitato d’inchiesta, nato dalla Commissione Antimafia, incentrato sul Sistema Cilento e sull’omicidio del sindaco di Pollica.
A guidarlo sarà il deputato salernitano di Noi Moderati Pino Bicchielli. Su questo punto, il primo cittadino agropolese si è espresso dicendo che questo nome danneggia il territorio e che vorrà essere audito dal comitato spiegare come questo nome sia dannoso per il comprensorio. Moto d’orgoglio dichiarato anche dal consigliere di Vallo della Lucania Antonio Bruno.
Anche secondo lui, il nome del comitato è negativo per il Cilento. Volendo fare un parallelismo è come dire che la cura per una malattia sia dannosa per l’intero organismo. Velleità del sindaco è quella di difendere il territorio da quella che pare essere la grande problematica del nome del comitato.