di Arturo Calabrese
Piazza Mediterraneo è ufficialmente piazza Paolo Serra. Mercoledì la cerimonia che ha dato la nuova nomenclatura all’area, rendendo così un grande omaggio al già sindaco di Agropoli che di meriti per la città ne ha tanti nella sua lunga carriera politica. Non solo primo cittadino negli anni ’90 e 2000, ma anche docente, imprenditore, editore di Tele Agropoli, consigliere comunale e provinciale, assessore provinciale, presidente della squadra di calcio.
Insomma, una poliedrica figura che per la città ha fatto tanto ma anche per il territorio diventando, ad esempio, uno dei pionieri nelle radio e telecomunicazioni, campi ancora inesplorati all’epoca. Ma ha lasciato, soprattutto, insegnamenti alla sua comunità nella quale il ricordo di un uomo mite e forte allo stesso tempo ha lasciato molti ricordi affettuosi e densi di malinconia per la politica di un tempo, garbata, sicuramente accesa ma mai fuori le righe.
Una politica che è andata via con lui quando, nel 2014, si è arreso ad una malattia lasciando dietro sé un incolmabile vuoto. Quella della intitolazione a Paolo Serra di un luogo di Agropoli è stato un qualcosa rincorso e voluto da tempo da tantissimi cittadini e che diventa realtà a 11 anni dalla sua dipartita.
«È un sogno che si avvera – dice la sorella Elvira, che da qualche mese è anche assessore della città agropolese – vedere così tanta gente, così tanta partecipazione è un segno di amore verso Paolo, verso ciò che ha fatto. Ciò che mi ha sorpresa, però, è stata la presenza di tanti giovani, il che vuol dire che i suoi insegnamenti hanno davvero attraversato le generazioni. Sono contenta ed emozionata, soprattutto pensando a quanto lui, oggi, sarebbe felice di tutto ciò».
«Paolo Serra è stato un precursore – le parole di Alfonso Andria – non solo un sognatore, ma un realizzatore. Ha dato tanto al territorio, alla provincia, a un sud che lui amava visceralmente. Quanti consigli mi ha dato e quante opinioni scambiate. È stato – conclude – il baluardo di una politica che non esiste più».
Presenti alla serata di inaugurazione molti sindaci della provincia sia che hanno conosciuto Paolo Serra e sia che non lo hanno conosciuto, ma che di lui hanno sentito parlare.
A salutare lo svelamento un grande applauso e qualche lacrima, ma non di tristezza bensì di melanconia e di felicità e su tutta la piazza, la nuova piazza Paolo Serra, è sceso il sorriso sornione, buono, deciso di un uomo d’altri tempi ma assolutamente attuale.






