Agropoli, il mistero dell'app - Le Cronache Provincia

di Arturo Calabrese

La tecnologia, ad Agropoli, è di casa ed in particolare viene utilizzata dagli organi amministrativi per meglio gestire la cosa pubblica. Dalle parti di Palazzo di Città, però, sono molto modesti e questo utilizzo di apparecchiature moderne veniva tenuto nascosto, quasi segreto. Talmente segreto, però, che è nato un vero e proprio mistero.

A divulgare la notizia è il presidente del consiglio Franco Di Biasi che, evidentemente avido lettore di questo giornale, in un afoso pomeriggio di una calda e stanca domenica agostana, ha tenuto a chiarire il perché sia un assiduo utilizzatore del suo cellulare durante lo svolgimento del consiglio comunale. «Molte cose utili allo svolgimento del consiglio – scrive il socialista – si fanno tramite un applicazione istallata dalla regia sul mio cellulare». Sembrerebbe una notizia come un’altra, ma così non è e il motivo è presto detto. Innanzitutto, il fatto che tali cose utili legate all’assise si facciano con un’app è un elemento nuovo.

I consiglieri di minoranza Raffaele Pesce, Massimo La Porta e Gerardo Santosuosso non ne erano a conoscenza prima che il presidente affidasse ai social determinate parole. Parole che fanno sorgere molti interrogativi. Ricapitolando, ad Agropoli c’è una regia che installa app. È un dato di fatto, lo dice il presidente del consiglio. Non si capisce, però, chi sia questa regia.

Un facile ragionamento potrebbe portare all’emittente locale che effettua le riprese dell’intero consiglio e lo manda in onda sia in tv che sui social. Un servizio che costa alle casse comunali circa 50mila euro nel biennio 2023/2024 e che rientra nella “comunicazione istituzionale, promozione amministrativa e valorizzazione territoriale ad alto impatto”. Che sia tale emittente la regia che installa app? A ciò, poi, si aggiungono anche altri quesiti: la famigerata app ha un costo? E se sì, rientra nell’accordo biennale?

Chi l’ha messa a punto? A cosa serve? Quali sono questo “molte cose utili allo svolgimento del consiglio”? Ma soprattutto, perché la minoranza non ne era a conoscenza? Essendo il consiglio comunale un momento di vita amministrativa trasparente e aperto al pubblico, sarebbe doveroso che determinati aspetti siano resi pubblici proprio nell’ottica della trasparenza tanto sbandierata. Sarebbe interessante capire, poi, perché solo ora il presidente del consiglio ha reso nota l’esistenza del programma.

E a tal proposito, da quanto tempo la regia l’ha installata? Fin da quando ha assunto il ruolo di presidente del consiglio, e quindi oltre due anni fa, oppure recentemente? Il mistero aleggia sul consiglio comunale agropolese e sul telefono di Franco Di Biasi, che ha già portato nell’aula suoi problemi legati alla tecnologia e agli elettrodomestici. Come dimenticare, per l’appunto, il frigorifero non funzionante.

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