Agropoli. Il colpo fallisce clamorosamente.E pure lo avevano studiato in tutti i minimi dettagli. Nel furgone portavalori c’erano più di centomila euro. Le poste di via Pio X erano chiuse e fuori c’erano tanti pensionati che aspettavano di poter prendere la loro pensione. Il furgone si ferma sulla strada principale via Pio X a trenta metri dalla Bcc dove pochissimi giorni fa è stata fatta una rapina riuscita benissimo. Nessuno nota che nel portone del palazzo Mainenti, lo stesso delle poste, ci sono degli imbianchini. Sembra una scena normale e invece sono i complici, il loro volto è abbacchiato dal cappellino. Nelle scale vi sono gli attrezzi da imbianchini. Il portavalori è arrivato intorno alle 7,30 circa. Dentro ci sono i soldi delle pensioni oltre centomila euro, gli anziani sono tutti davanti agli uffici e notano una scena raccapricciante. Un’auto Bmw si è accostata, stringendo il porta valori,scende un malvivente con il passa montagna, mentre un agente del porta valori fa il giro di perlustrazione l’altro viene minacciato dal bandito che imbrocca un mitra, e sotto minaccia toglie la pistola al secondo agente il quale non si scompone, e all’intimazione di mettere fuori i soldi non risponde. Nel frattempo il primo agente viene minacciato dall’altro bandito che esce dal portone armato e con molta calma avverte i banditi che i soldi non si possono prendere perché era scattato un antifurto inviolabile, in quei momenti i ladri capiscono di aver agito male, il secondo agente è rimasto barricato all’interno del furgone, i 4 malviventi scappano a bordo della Bmw grigia sotto gli occhi dei vecchietti impauriti, fanno perdere la tracce ma lasciano gli attrezzi da “pittori” nell’androne del palazzo sequestrati poi dai carabinieri.Posti di blocco in tutto il Cilento, ma non si troveranno mai. Il livello di guardia ormai è superato, siamo in media ad una rapina ogni tre giorni e la situazione potrebbe precipitare da un momento all’altro. Ad Agropoli urge subito un commissariato di polizia. Agghiacciante il racconto di un vigilantes. «Ho pregato Dio che, in quei secondi, non mi sparassero perché i soldi, ormai, non li potevano più prendere, ho temuto il peggio.Siamo arrivati davanti all’ufficio postale qui davanti (fa segno al porta valori). Come ogni primo del mese, dovevamo consegnare il denaro per pagare le pensioni; eravamo appena arrivati, uno di noi è sceso dal blindato per perlustrare la zona come da procedura, prima di effettuare il prelievo del plico ed alla consegna del denaro; sembrava tutto tranquillo, ma all’improvviso una Bmw grigia ci ha tamponati sul lato sinistro, come per stringere il nostro mezzo tra un’altra auto in sosta. Dalla Bmw è sceso un uomo col passamontagna, che ha puntato il mitra contro l’autista del blindato urlando “caccia i soldi sennò ti sparo”, mentre dal lato del marciapiede un altro malvivente ha minacciato con la pistola il collega che era sceso per perlustrare, ma il plico con i soldi era ancora a bordo del blindato,ci è andata bene perché poi hanno capito di aver sbagliato tutto e se ne sono scappati,per fortuna».
Sergio Vessicchio