Agropoli e l'appalto alla Dervit - Le Cronache Attualità
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Agropoli e l’appalto alla Dervit

Agropoli e l’appalto alla Dervit

Gerardo Spira *

Qualche giorno addietro è comparsa sul quotidiano Le Cronache, poi rilanciato su FB, la notizia che il giornalista Sergio Pinto di Cilento Post avrebbe ricevuto una telefonata da un esimio rappresentante dell’amministrazione di Agropoli con la forma della intimidazione e della minaccia perché aveva ripreso proprio un articolo di Le Cronache del giorno prima a firma di Arturo calabrese. Le considerazioni e i commenti col ritmo del Tam-tam si sono ampliate via via che la notizia ha preso più consistenza. Tutto pare che sia successo dopo che il giornalista ha pubblicato la notizia che il tecnico del Comune di Agropoli, Sergio Laureana, nella sua funzione di Responsabile della CUC dell’Unione dei Comuni ha revocato un appalto aggiudicato alla ditta DERVIT il 21 novembre 2023. “Se vi sono gli estremi …querelo”, questa la fatidica frase della chiamata telefonica. Ho solidarizzato con il giornalista con un mio breve commento puntualmente riportato dal giornale. Da qualche tempo nella Città di Agropoli e dintorni le critiche e il dissenso democratico finiscono, purtroppo, in quel di Vallo della Lucania ove l’Occhio della legge molto impegnato per altri fatti è costretto a interessarsi anche dei veleni del malessere politico amministrativo del territorio. Ma tant’è!. L’effetto della notizia ha sommosso una spaventosa reazione di cittadini che si sono adoperati con particolare impegno a riempirmi di carte e documenti accompagnati da immagini di emoji di faccine con le espressioni più strane e significative. La curiosità mi ha sollecitato a sapere di più. Metto gli atti e documenti in ordine cronologico separatamente per Comune. I documenti per Agropoli risultano una deliberazione di Giunta n.272 del 19 maggio 2023, e tre determine del responsabile dell’ufficio tecnico del Comune e della CUC (centrale di committenza dell’unione dei Comuni), n,42 del 26 ottobre 2023, n.44 del 21 novembre 2023 e n.14 del 7 marzo 2025. Per il comune di Capaccio la sola delibera di Giunta n. 217 del 18 maggio 2023. L’oggetto di tutta la questione è un finanziamento di 3 milioni richiesto da ciascuno dei Comuni, ognuno per conto proprio. Non entriamo nel merito della correttezza amministrativa dei procedimenti e dei percorsi seguiti dai due Comuni, perché non abbiamo a disposizione tutti i documenti richiamati negli atti di cui è molto importante il contenuto. Mettiamo invece in evidenza il affatto acclarato a sistema per l’assenza dei controlli e della vigilanza interna agli Enti coinvolti che avrebbero dovuto impedire il verificarsi di una situazione paradossale di preoccupante allarme sociale politico. Riserviamo agli Organi competenti accertarne la eventuale responsabilità legale. È vero che Le vie del Signore sono infinite, ma quella amministrativa è una sola, se percorsa seconda legge. Il fatto! Due Comuni, Capaccio e Agropoli, in due giorni diversi,18 e 19 maggio 2023 hanno adottato uno stesso schema di deliberazione per accedere ad un finanziamento regionale di fondi POR-FESR per 3 milioni ciascuno. La direttiva segnata è DG 50 09 00- allegato B- 14-20- Lo schema della deliberazione predisposto e assunto è lo stesso col sistema del copia e incolla in entrambi i comuni. Nello identico schema risulta lo stesso oggetto, sono riportati le voci per gli stessi adempimenti, con gli stessi richiami normativi. La Giunta di Agropoli nella sua delibera n.272 ha delegato la procedura di Appalto al Responsabile della CUC di Unione Comuni, mentre la Giunta di Capaccio nella sua deliberazione n,217 ha delegato la procedura di appalto al RUP del Comune di Capaccio. Qui nasce il primo dubbio comportamentale sulla circostanza che i due Comuni, appartenenti entrambi all’Unione dei Comuni Alto Cilento, con una unica CUC hanno proceduto all’appalto in modo separato, per lo stesso finanziamento aggiudicato poi sempre alla ditta DERVIT. Per Capaccio la vicenda è finita nelle maglie della giustizia penale, per Agropoli la vicenda è rimasta imbrigliata probabilmente tra le carte della Regione, in attesa di contratto. La notizia è scoppiata con clamore con la determina n.14 del 7 marzo 2025 con la quale il tecnico del Comune di Agropoli, nella sua funzione di responsabile della CUC ha revocato l’appalto del 21 novembre 2023(dopo oltre un anno). Nella determina di revoca il geom. Laureana richiama una nota con la quale la Regione ha comunicato la non ammissione del finanziamento. I motivi? Questi risultano nascosti nella nota che non siamo riusciti a recuperare. Così, con la revoca dell’appalto, veniamo a sapere che l’amministrazione di Agropoli il 19 maggio 2023, con urgenza dichiarata, attivando la richiesta di finanziamento di tre milioni, ha disposto adempimenti amministrativi di impegni in bilancio e conti, dando ordine al Tecnico di procedere alla gara milionaria, SENZA LA FORMALE COPERTURA DEL FINANZIAMENTO. Una pazzia giuridico-amministrativa da far tremare qualsiasi amministratore pubblico. La spesa al buio, per informazione, comporta Impegni che di conseguenza si scaricheranno sul Comune, con le responsabilità personali degli autori della vicenda e per gli effetti sui cittadini. Presumo che la notizia del giornalista Sergio Pinto abbia provocato questa reazione. E meno male! perché si è riaperto un varco che per oscure ragioni è rimasto ostruito da complesse ramaglie spinose. Sarebbe opportuno che l’OCCHIO DELLA LEGGE chiarisse il fatto, soprattutto per la serenità della Comunità agropolese che da troppo tempo vive il disagio della incertezza della vita pubblica dalla vicenda elettorale del 12 giugno 2022. La vicenda va chiarita con assoluta priorità perché il fatto di questo appalto, collegato a quello di Capaccio, sotto inchiesta giudiziaria, e le tante notizie dal territorio unionale, non garantiscono più certezza di vita sociale e amministrativa. Nonostante tutto ancora risulta in piedi la delibera di Giunta del Comune di Agropoli n. 272 del 19 maggio 2023, da cui sono già scaturiti effetti di tanti veleni e danni. La DERVIT e le imprese che hanno partecipato alla gara aggiudicata e annullata non faranno sconti per tanti motivi collegati a questi appalti. La Comunità agropolese intanto ha subito il danno più immediato, la perdita del finanziamento! Lasciamo al Controllo istituzionale di competenza di fare il suo lavoro, per sgombrare il campo da tanti dubbi e soprattutto per liberare la città di Agropoli da una cultura amministrativa di sistema molto contestata. Per i dettagli tecnico-amministrativi rimando i lettori, chi vuole, ad una specifica trattazione della questione sulla mia pagina internet “il blog di Gerardo spira” a libero servizio della trasparenza e della verità. *Ambasciatore della fondazione Angelo Vassallo