di Andrea Pellegrino
Le cifre sono sempre le stesse: affitti bassi, al punto che in alcuni casi – in proporzione – risulta essere più consistente l’importo del bollettino postale. Spulciando le carte emergono nuovi fortunati affittuari di immobili o locali di proprietà del Comune di Salerno. Fitti esigui assegnati da Palazzo di Città, sotto il consueto silenzio della politica cittadina. A via Dei Carrari, infatti, il Comune di Salerno ha fittato un immobile di ben 1022 metri quadri a 2.600 euro all’anno. In dodicesimi la somma di 220 euro al mese pagata da un’attiva produttiva. Si tratta, secondo l’elenco, dell’azienda dei fratelli Avino. Va relativamente “peggio” il supermarket Caramico di via De Crescenzo. Qui il Comune di Salerno ha affittato all’azienda oltre 4000 metri quadri a 16.800 euro l’anno. Ed in questo fortunato elenco non manca una attenzione particolare anche per le chiese che hanno in fitto alcuni locali comunali. Si tratta, in particolare della parrocchia di Santa Maria della Porta in via Sichelgaita che paga per un locale comunale, ben 12 euro all’anno. Un euro al mese. Stessa cifra per un suolo affittato in via Premuda alla parrocchia Santa Maria del Rosario. Cifra più bassa – 6,20 euro all’anno – per un locale in via Raffaele Guariglia locato alla parrocchia Gesù Redentore. Stesso prezzo accordato anche alla parrocchia Santa Margherita per un locale in via D’Allora. Ma non finisce qui. Sul lungomare Tafuri viene concessa un’area di 355 metri quadrati ad uno stabilimento balneare. L’affittuario, sempre secondo l’elenco, è l’AlfaMar sas che in quella zona gestisce un lido. Ancora appartamenti prestigiosi nel centro storico. Tre, in particolare, a Largo Conservatorio, una delle traverse di via dei Mercanti. Tre alloggi, di cui due pagati annualmente 60 euro. L’altro, invece, mille e 700 euro l’anno. Ma l’elenco è lungo ed arriva anche ad immobili posseduti dal Comune di Salerno fuori le mura cittadine. Come, ad esempio, un castagneto a Calvanico di 64mila mq affittato 857 euro l’anno.