di Marta Naddei Provincia e Comuni pronti a salutare il Costa d’Amalfi. Sembra essere questa la fine del percorso che potrebbe iniziare già oggi con l’annunciata mancata partecipazione dell’ente di palazzo Sant’Agostino e delle amministrazioni di Salerno, Bellizzi, Montecorvino Rovella, Pollica e Acerno, all’assemblea dei soci prevista per questa mattina alle 11. Una riunione che non si terrà nella sede legale del Consorzio ma a 55 chilometri di distanza, ovvero presso l’Ufficio del Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta Regionale. Una scelta, quella della location, che se da un lato potrebbe essere considerata in linea con le decisioni che l’assise si appresta a prendere – ovvero il via libera all’ingresso dell’ente di palazzo Santa Lucia, che ieri ha effettuato il versamento di due milioni di euro, nell’aeroporto di Salerno – dall’altro cela un aspetto ben diverso, secondo il presidente Giuseppe Canfora ed i sindaci Vincenzo De Luca, Mimmo Volpe, Egidio Rossomando, Stefano Pisani e Vito Sansone, ovvero una chiara demarcazione politica dello scalo salernitano. «In questi ultimi 4 anni le scelte gestionali non hanno portato a nessun risultato concreto (concretizzazione del finanziamento per potenziare l’infrastruttura, completamento del progetto esecutivo di ampliamento, individuazione socio privato), ma sono risultate utili solo ad emettere ripetuti “comunicati stampa” ed a consentire a qualcuno opportuna visibilità personale; nel contempo queste scelte hanno però messo in crisi finanziaria la società consortile. Anche le future scelte che si intendono approvare nella prossiama assemblea dei soci non fanno intravedere alcuna progettualità gestionale di crescita e di solidità definitiva, ma pare vogliano essere solo posizionamenti elettorali in vista delle prossime elezioni regionali» – scrivono in una nota gli amministratori locali. E proprio in questo contesto, dunque, andrebbe ad inserirsi la scelta di tenere l’assemblea del Consorzio negli uffici della Regione: una decisione che «oltre ad essere inusuale e non corretta formalmente, appare anche inopportuna e finalizzata solo a dare all’aeroporto della provincia di Salerno un chiaro posizionamento politico». Sullo sfondo, restano comunque le perplessità per l’ingresso della Regione nel Consorzio: la poca propensione a volersi far carico dei debiti pregressi del Costa d’Amalfi susciterebbe non pochi malumori. Intanto, però, proseguono le iniziative per provare a far definitivamente decollare il Costa d’Amalfi: i 40 milioni del decreto “Sblocca Italia”, con l’approvazione di quest’ultimo, sono realtà e possono così prendere il via i lavori di allungamento della pista che dovrebbero terminare entro la metà del 2016.
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