Erika Noschese
Ennesimo episodio razzista in città. A farne le spese, questa volta, Abu Al Quassim, il salernitano convertitosi all’Islam, nonché curatore della Moschea di Salerno. L’episodio risale allo scorso 25 agosto ma solo ieri Abu ha avuto la forza di raccontare quanto accaduto. Dopo le visite in ospedale è tornato a casa con un trauma cranico, dolore allo stomaco e lividi. «Non ho ben idea di quante siano state le persone che mi hanno aggredito, credo due ma non ne sono certo». ha dichiarato Abu Al Quassim. Il salernitano, infatti, era in via Settimio Mobilio quando è stato linciato da questi balordi. «Più che razzismo credo si tratti di Islamofobia», ha poi dichiarato l’uomo, seriamente preoccupato per il clima d’allarme generale che si sta creando, non solo a livello locale ma anche e soprattutto nazionale, in virtù degli ultimi episodi che si sono susseguiti. Abu Al Quassim, come suo solito, indossava una tunica bianca il kami, e racconta di essere stato avvicinato con una scusa per poi essere stato strattonato a forza fuori e picchiato sulla testa, in faccia, sputato addosso. «Mi apostrofavano con “mussulmano di merda, bastardo, crepa” e giù botte, senza il.minimo intervento da parte degli astanti. Mi ha impressionato la totale indifferenza dei passanti, di chi era lì e ha visto, fortuna che quando mi sono rifugiato nel bar più vicino, con forti dolori e giramenti di testa, hanno subito chiamato il118, i cui operatori mi hanno trovato la glicemia altissima. Il referto ospedaliero ha registrato trauma cranico con elevata glicemia, lividure su braccia e gambe», ha raccontato ancora l’uomo. I carabinieri che sono tempestivamente intervenuti hanno acquisito le immagini delle telecamere mentre la Procura ha aperto un’inchiesta. Non è la prima volta che Abu Al Quassim è vittima di episodi a sfondo razzista, non solo per il suo credo religioso ma anche per gli abiti che utilizza di solito e che richiamano la sua fede. Ora, Abu è preoccupato per sé stesso e per la sua famiglia ma non si arrende, intenzionato ad andare fino in fondo per risalire ai vigliacchi che lo hanno barbaramente aggredito. Solo pochi giorni fa, l’uomo era stato impegnato con la festa del Sacrificio, evento molto atteso dalla sua comunità.